DL ricostruzione: Legacoop chiede modifiche ai parlamentari locali

Emendamenti per rendere più snelli, efficaci e rapidi gli aiuti alla Romagna nel post alluvione.
A proporli, chiedendo aiuto e lanciando un appello a tutti i parlamentari eletti in Romagna, è Legacoop tramite il suo presidente Paolo Lucchi.
L’sos Legacoop, inoltrato assieme ad un emendamento già dettagliatissimo e “pronto uso”, arriva pochi giorni dopo la pubblicazione in gazzetta ufficiale del decreto legge n°88 sulle “Disposizioni urgenti per la ricostruzione nei territori colpiti dall’alluvione verificatasi a far data dal 1° maggio 2023”.
Il decreto ricostruzione rappresenta un passaggio fondamentale nella fase post alluvionale che, unitamente alla nomina del commissario, il generale Francesco Figliuolo, potrà segnare una svolta positiva per la Romagna ferita dal disastro avvenuto a maggio.
«Perché ciò avvenga - scrive Paolo Lucchi ai parlamentari eletti in Romagna - è però necessario che quanto previsto all’interno del decreto si concretizzi rapidamente e che venga garantita una dotazione di risorse adeguata a dare risposte alle necessità di cittadini ed imprese, di ogni settore ed in particolare per quelli più colpiti dai danni da maltempo».
Per questo Legacoop avanza alcune proposte che Lucchi si augura possano essere condivise e successivamente votate.
L’emendamento dettaglia come non appaia necessario un chiarimento ulteriore sui territori colpiti dall’alluvione. Mentre il lavoro del commissario straordinario ora è fissato “a termine” al 30 giugno 2024. «Una data incompatibile con il lavoro di ricostruzione. Sarebbe dunque più adeguato sostituire quella data con un “sino al termine dell’attività della struttura commissariale per garantire il completamento delle attività di ricostruzione del decreto”».
Nell’attuale decreto il commissario è tenuto a informare la cabina di coordinamento ogni sei mesi. La richiesta d Legacoop è che ciò avvenga invece ogni due mesi.
I termini per i pareri alle ordinanze commissariali relative a misure in materia ambientale e sui beni culturali (ora trenta giorni) sembrano eccessivi. E l’emendamento chiede di ridurli a 15 giorni.
Il commissario può nominare sub-commissari per le varie zone. «Ma sarebbe bene che ciò fosse d’obbligo». Per la ricostruzione privata i termini per l’adozione dei provvedimenti da parte del Commissario ad ora presenti sono di due mesi. E Legacoop chiede di dimezzare questi tempi a 30 giorni.
Inoltre dalla stesura dei soggetti destinatari dei contributi ad ora non è chiaro se vi siano ricompresi anche terreni ed impianti agricoli che hanno subito danni, e dovrebbero essere esplicitamente inclusi nella legge.
Non è previsto ad ora un termine per l’assenso dell’ufficio regionale competente per la delocalizzazione. E l’emendamento vorrebbe fissarlo in 15 giorni per il via libera in assenza di elementi ostativi.
Il procedimento di concessione di contributi per gli interventi di ricostruzione prevede il coinvolgimento degli uffici comunali oltre che della struttura commissariale. Ma i singoli sub procedimenti non hanno termini conclusivi massimi. Che Legacoop vorrebbe fissati in 30 giorni dal ricevimento, 15 giorni dal ricevimento della proposta del Comune garantendo lo svolgimento tempestivo delle pratiche.
Anche i termini per l’approvazione dei piani per la ricostruzione pubblica appaiono eccessivamente lunghi. Ed andrebbero tagliati da due a un mese. Non è chiaro infine se l’affidamento dei servizi di trasporto sia compreso nei contratti già in corso.