De Pascale: Ravenna pronta a ospitare il gas dagli Usa

Per il sindaco di Ravenna non c'è nemmeno bisogno di candidare la città ad ospitare una delle due navi galleggianti con ruolo di rigassificatore per poter ricevere il gas naturale liquefatto: «La nostra città deve avere questo ruolo: nessun'altra ha raffrontabili condizioni logistiche di infrastrutturazione pronta, know how esistente e vicinanza di grandi utilizzatori». Nel momento in cui Stati Uniti e Europa chiudono un primo accordo sulla fornitura di Gas naturale liquefatto e il presidente del Consiglio, Mario Draghi, annuncia il posizionamento di due navi come hub di rigassificazione Michele De Pascale interviene sul tema energetico. E non può fare a meno di notare «una nuova involuzione nella discussione nazionale. Stiamo nuovamente ripiegando su vecchie dinamiche, come se la situazione tragica in cui siamo riguardo la mancata indipendenza energetica non ci avesse insegnato nulla».

Sono tre infatti, secondo il primo cittadino ravennate, i filoni su cui il Governo dovrebbe muoversi, e su tutti e tre la città romagnola può essere protagonista. L'Esecutivo però, secondo il sindaco, si sta muovendo con timidezza e, in alcuni casi, nella direzione sbagliata.

«Innanzitutto c'è il tema delle rinnovabili: è assurdo che con la tragedia che stiamo vivendo sotto il profilo dell'approvvigionamento energetico l'iter da seguire per l'eolico a mare sia il medesimo di due anni fa», considera De Pascale. Secondo il vertice di Palazzo Merlato «è imperativo che, agendo velocemente, si semplifichi l'assetto normativo per cui in tre mesi sia possibile dare tutte le autorizzazioni per progetti come Agnes». De Pascale parla del campo eolico da 75 pale che vede annesso, ad una distanza superiore delle dodici miglia nautiche dalla costa ravennate, il fotovoltaico fluttuante atto a energizzare gli elettrolizzatori per una produzione di idrogeno verde. Una realtà che ha visto concludersi, nelle scorse settimane, la fase di osservazioni da parte di enti e portatori di interesse e riguardo le quali l'azienda proponente - la ravennate Qint'x che sta portando avanti Agnes assieme a Saipem – ha già depositato le risposte riguardo alla decina di quesiti raccolti. Ora si aprirà la fase di studio sul campo con cui Agnes impronterà la propria Valutazione di impatto ambientale, a chiusura della quale potranno esserci le autorizzazioni ministeriali. Tempo stimato, almeno un anno: «La Capitaneria di Porto ha fatto un lavoro straordinario nella fase relativa la raccolta di pareri ed osservazioni – riassume il sindaco – ma non è possibile che sulla stessa materia ci debba essere l'intervento incrociato di quattro ministeri. Ed oltre al tema del permitting c'è un altro aspetto fondamentale: il livello di incentivazione». Sul finanziamento dell'opera, infatti, si è parlato di un possibile coinvolgimento della Cassa depositi e prestiti. De Pascale, che in quanto presidente dell'Unione delle province italiane è all'interno del Cda, glissa: «Bisogna capire innanzitutto se Agnes sarà nel piano industriale di Saipem, in via di definizione – anticipa -. Soprattutto, però, se il livello di incentivazione sarà competitivo ci sarà la corsa a cofinanziare, e l'aspetto fondiario diverrà di secondo piano».

Secondo aspetto è quello relativo all'estrazione di gas nazionale e su questo il sindaco è ancora più critico: «La conferenza stampa di Cingolani e Draghi è un passo indietro rispetto allo spiraglio di buon senso che avevano fatto intravedere. Si dice – esplicita il primo cittadino – che servono due anni per attivare nuovi giacimenti. Questo fa capire quanto sia miope la politica energetica in Italia». Infine, per l'appunto, la politica con navi che fungono da rigassificatore: «L'Italia non può prescindere dall'aprirsi al mercato del Gnl. Indiscutibilmente Ravenna ha presupposti ideali. Poi è vero che questo Paese ci ha abituati a stupire».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui