Il gala di danza del festival riesce a mettere tutti d’accordo, attorno a un’arte e a un immaginario che si nutrono anche di fascino, leggiadria, virtuosismo, poesia. Les étoiles ideato da Daniele Cipriani che richiama il grande pubblico stasera alle 21.30 al Pala De André, desidera pure affiancare a stelle della danza più conosciute, eccellenti ballerine e ballerini meno noti; e propone soli e passi a due che al repertorio ballettistico uniscono composizioni più contemporanee, alcune nuovissime, per aprire l’immaginario del pubblico a coreografie e musiche di questo tempo. La star più fulgente avrebbe dovuto essere Eleonora Abbagnato (1978) che, pure italianissima e mediterranea (siciliana di Palermo), ha vissuto una splendida carriera all’Opéra di Parigi, dalla scuola fino a étoile; dal 2015 è direttrice del Balletto di Roma, ora anche della Scuola, e sta facendo crescere la compagnia romana nel corpo di ballo e nelle produzioni. Ma, causa indisposizione, viene sostituita da Alice Ranavand che danza stasera con il francese Audric Bezard, già Opéra di Parigi.
Le altre stelle
Gli altri otto protagonisti sono il madrileno
Sergio Bernal (già Ballet Nacional de España), che torna a Ravenna con tre assoli, due da lui stesso coreografati, che esaltano le sue linee forti e vigorose. Apre con “Racheo”, musica di Raul Dominguez, prosegue con “Il cigno” coreografato da Ricardo Cue su musica di Saint-Saëns, chiude con “Bolero” su note di Ravel e costume disegnato da Roberto Capucci. Danzano ancora
Claudia García Carriera (Balletto Nazionale Ungherese, già Balletto di Cuba),
Ricardo Castellanos De Rojas (Balletto Nazionale di Norvegia),
Seomyeong Heo (Balletto Nazionale Coreano),
Hyo-Jung Kang (Balletto dell’Opera di Vienna),
Tatiana Melnik (Balletto Nazionale Ungherese), il fiorentino
Matteo Miccini (Stuttgart Ballet) e lo spettacolare
Daniil Simkin (già Staatsballet Berlin e American Ballet Theatre). Nella prima parte si esprime nell’accattivante solo
Les bourgeois del coreografo belga fiammingo
Ben Van Cauwenbergh sulla canzone di Jacques Brel; nella seconda, chiude con il sempre atteso
pas de deux del III atto del
Don Chisciotte, coreografia di Petipa, in coppia con
Tatiana Melnik, prima ballerina del Balletto Ungherese.
Prima italiana
Una prima italiana di intensa suggestione è
Eyes open. Shut your eyes, coreografata dal tedesco Marco Goecke sulle note di
Twilight di Antony and the Johnsons. La coreografia dà risalto alla coppia
Simone Repele e
Sasha Riva, danzatori (già Ballet Grand Théâtre de Genève), coreografi emergenti e direttori di una propria compagnia.