Da Rimini in Australia, quattro 19enni in cerca di lavoro: "Se non ora, quando?"

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«Non è un paese per giovani. Faremo la gavetta in Australia, tornando solo per aprire un ristorante tutto nostro». Ne sono convinti quattro amici per la pelle, tutti romagnoli doc freschi di diploma, con 19 primavere sulle spalle. Così convinti che partiranno domani alla volta dell’Australia, dove resteranno inizialmente 6 mesi a caccia di esperienze e lavoro. Loro sono Alessandro De Sisto, Simone Ferri, Matteo Macrelli e Roberto Guidotti ed il resto è ancora una pagina bianca, tutta da scrivere.

«Se non ora, quando?»

A suggerire l’idea è stato Maurizio De Sisto, 50enne papà di Ale, chef proprio come la consorte. Una passione, quella per i fornelli che scorre nel Dna, visto che ambedue i figli hanno frequentato l’Alberghiero di Riccione, il Savioli. Spiega De Sisto: «Alessandro ha terminato gli studi la scorsa estate, esattamente quando ho rivisto un conoscente di circa trent’anni che lavora come chef a Sydney». Così quest’intraprendente papà unisce i puntini e propone ai giovani di volare dall’altra parte del mondo, «potendo contare su quella figura di riferimento». Per tutta risposta i 4 moschettieri prendono tempo ma cominciano ad accarezzare l’idea. E terminata la stagione, si decidono, al mood di “Perché no?” ma anche “Se non ora, quando?”, prenotando andata e ritorno da Roma. «Hanno scelto un viaggio così economico che durerà due giorni, - conclude De Sisto, abbozzando un sorriso - diciamo che l’avventura comincerà molto prima dello sbarco». Di certo l’entusiasmo non mancherà, come conferma Alessandro notando che sono già in Australia non solo con il pensiero, ma anche con le valigie da 25 chili l’una, spedite da giorni, tramite corriere, e destinate ad ingombrare una camerata da quattro all’ostello “Jolly Swagman” di Sydney. Un edificio dai colori sgargianti a due passi dall’Opera House dove alloggeranno per i primi 15 giorni. I mesi successivi? «Niente di certo, salvo che ci sarà da rimboccarsi le maniche». E il neodiplomato non la manda a dire: «Abbiamo con noi solo abiti estivi, vista la stagione che troveremo laggiù, il resto lo compreremo con calma. L'aereo di ritorno? È prenotato per il 9 maggio 2023, ma se tutto si incastra come dovrebbe, non torniamo».

Un sogno nel cassetto

«L’obiettivo principale è infatti mettere da parte esperienza e soldi, visto che gli stipendi australiani sono molto più generosi di quelli del Belpaese. Di contorno amicizie con ragazzi e ragazze da tutto il mondo, che magari apriranno ulteriori possibilità. Niente di meglio per uno come me abituato a viaggiare fin da piccolo». Intanto mette nero su bianco le differenze che caratterizzano ogni membro del gruppo, a partire dal percorso di studi, dato che due hanno frequentato l’Alberghiero, uno il Liceo scientifico Volta mentre l’ultimo è perito turistico. In cima alla road map resta la voglia di imparare l’inglese come si deve. Una lingua fondamentale dove hanno raggiunto un buon livello, «salvo uno di noi che dovrà arrangiarsi», nota scherzosamente il ragazzo, mantenendo la bocca cucita sul nome. «Soprattutto a legarci nel salto nel buio è un’unica, grande consapevolezza - conclude Alessandro -: l’Italia non è un paese a misura di giovane e gli stipendi sono troppo bassi, a fronte della mole di lavoro esosa. Cercheremo un impiego nella ristorazione, senza paura della gavetta, sperando di aprire in Romagna, in un giorno non troppo lontano, un locale tutto nostro. Dal sapore internazionale».

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