Covid, contagi in salita ed è ritornata l'influenza

La nuova crescita dei casi di positività al coronavirus non preoccupa la sanità pubblica, che continua a riorganizzarsi per il ritorno alla “nuova” normalità, per assicurare i percorsi di cura tradizionali anche ai pazienti che risultano positivi a un tampone ma sono completamente asintomatici.

E intanto torna a farsi sentire l’influenza stagionale.


«Nessun allarme»

«L’aumento dei casi, al momento, non ha un corrispettivo per quel che riguarda la percentuale di casi gravi che poi arrivano in ospedale – spiega Carlo Biagetti, direttore dell’unità operativa Malattie infettive dell’ospedale Infermi di Rimini –. Il vero punto è quanti dei casi che vediamo hanno poi necessità di ricovero. Non abbiamo segnali di allarme, nel senso che le ospedalizzazioni di base e i ricoveri in terapia intensiva sono stazionari. E’ vero che c’è sempre un po’ di “ritardo” fra l’aumento dei casi sul territorio e le ospedalizzazioni, però al momento non abbiamo questo segnale di allarme».

E «questo è determinato dall’immunità che la popolazione ha raggiunto con la vaccinazione e con la malattia – ribadisce –, che sappiamo non proteggerci in modo così efficace per quel che riguarda l’acquisizione dell’infezione, ma invece sappiamo essere estremamente efficace nel prevenire la malattia, la polmonite e tutto ciò che ne consegue».


Percorsi di cura abituali

Dunque, «adesso in ospedale, al di là dei numeri, abbiamo persone che vengono ricoverate per una necessità assistenziale che non è il Covid, non con la polmonite, ma che hanno il tampone positivo – aggiunge Biagetti –. La vera sfida di questi mesi sarà quella di garantire a queste persone un accesso alle cure esattamente come se non avessero quel tampone positivo. Adesso che abbiamo un’immunità più diffusa, la cosa è assolutamente fattibile».

Un esempio? Per una paziente che si rompe il femore, con tampone positivo ma del tutto asintomatica, ricovero in ortopedia e non in area Covid, in sicurezza per se stessa, per gli operatori e per gli altri pazienti.


Influenza stagionale

Nel frattempo, «nell’ultimo mese l’influenza stagionale ha ripreso a circolare anche in modo abbastanza sostenuto – sottolinea Biagetti –. Ci sono stati degli episodi anche tra gruppi di giovani, dei piccoli cluster. Essendo due anni che l’influenza non circola, l’immunità da malattia si è sicuramente ridotta e, di conseguenza, la platea dei suscettibili che non hanno avuto un “richiamo” negli ultimi due anni si è allargata e quindi è più facile ammalarsi».

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