Covid 20-26 gennaio, Gimbe: "Morti e contagi in calo"

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Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe rileva nella settimana 20-26 gennaio 2023, rispetto alla precedente, una diminuzione dei nuovi casi (38.159 vs 51.888, pari a -26,5%) e dei decessi (345 vs 495, pari a -30,3%, di cui 28 riferiti a periodi precedenti).

In calo anche i casi attualmente positivi (251.970 vs 300.050, -48.080, pari a -16%), le persone in isolamento domiciliare (247.684 vs 294.820, -47.136, pari a -16%), i ricoveri con sintomi (4.081 vs 5.003, -922, pari a -18,4%) e le terapie intensive (205 vs 227, -22, pari a -9,7%). "I nuovi casi settimanali- dichiara il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta- si confermano in ulteriore calo (-26,5%): dai quasi 52mila della settimana precedente scendono a quota 38mila, con una media mobile a 7 giorni sopra i 5 mila casi al giorno". I nuovi casi diminuiscono in tutte le regioni ad eccezione dell'Abruzzo (+4,4%): dal -9,4% della provincia autonoma di Bolzano al -46,9% del Molise. In 7 province si registra un aumento dei nuovi casi: dal +1,4% di Piacenza al +71,4% di Chieti, mentre nelle restanti 100 province si rileva una diminuzione dei nuovi casi (dal -2,8% di Lodi al -63,6% di Campobasso).

In nessuna provincia l'incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti. Si registra un calo del numero dei tamponi totali (-11,4%): da 687.233 della settimana 13-19 gennaio 2023 a 608.732 della settimana 20-26 gennaio 2023. In particolare, i tamponi rapidi sono diminuiti del 13,3% (-72.079), mentre quelli molecolari del 4,4% (-6.422). La media mobile a 7 giorni del tasso di positività si riduce dal 6,3% al 5,9% per i tamponi molecolari e dal 7,9% al 6,4% per gli antigenici rapidi.

"Sul fronte degli ospedali- afferma il direttore operativo della Fondazione Gimbe, Marco Mosti- continua a scendere il numero dei ricoveri, sia in area medica (-18,4%) che in terapia intensiva (-9,7%)". In termini assoluti, i posti letto Covid occupati in area critica, raggiunto il massimo di 347 il 12 dicembre, sono scesi a 205 il 26 gennaio; in area medica, raggiunto il massimo di 9.764 il 12 dicembre, sono scesi a quota 4.081 il 26 gennaio.

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