Coriano, il musicista riminese Luca Fol al teatro CorTe

Una riflessione sulla società. Sull’empatia tra gli esseri umani. Una ricerca dell’abbattimento del pregiudizio in favore dell’accettazione di ciò che è diverso da noi. Ma anche un racconto delle sfide personali, del sapere accogliere il cambiamento come unica costante della vita. Sono alcuni dei temi presenti nel terzo disco di Luca Fol, il 28enne cantante e polistrumentista riminese, intitolato Io sono meno inglese di thè, che questa sera, alle 21, al teatro Corte di Coriano, verrà presentato in anteprima. Tra electro pop e cantautorato, l’album arriva dopo il percorso in inglese del musicista, di recente classificatosi terzo al Premio De André, ed è frutto di un lavoro di contaminazione e rielaborazione di diversi linguaggi che hanno portato Fol ad abbracciare colori e sfumature ispirate ai suoi ascolti: da Baustelle a Battiato, passando per Bluvertigo e Beatles.
«Più si avvicina l’ora di salire sul palco, più l’emozione aumenta – racconta il cantante – per una serie di motivi: perché è il mio primo disco in italiano e perché suonerò e canterò in un vero teatro. L’idea era quella di fare un disco senza limiti, dove l’elasticità mentale fosse il primo comandamento da rispettare. Nei testi, fra toni ironici e richiami autobiografici, racconto come vedo la società che ci circonda, in cui dominano la falsità e l’ipocrisia dell’essere umano: la rabbia e il senso di disagio che provo rispetto a tutto quello che è successo negli ultimi anni attorno a noi, sono quelle che hanno sempre mosso la mia scrittura. Mi piace definire questo disco come un viaggio pop avanguardista che guarda al passato ma solo dallo specchietto retrovisore di un’auto moderna e proiettata verso il futuro».