Coppie gay, a Cesena già tre richieste di registrazione all'Anagrafe dei figli

Il dibattito che si è acceso in questi giorni sul riconoscimento dei figli di coppie omosessuali, attraverso una formale registrazione all’Anagrafe, a Cesena è stato anticipato dalla vita reale già tre volte qualche mese fa. In due casi si trattava di legami tra donne, una delle quali era incinta, e in un caso tra uomini. Ma se nel merito il sindaco Enzo Lattuca condivide la loro aspirazione, concretamente non intende commettere quella che vede come una palese forzatura giuridica «in contrasto con una sentenza della Corte Costituzionale, che si è già espressa in merito», negando che esista un diritto a ottenere la registrazione in queste situazioni.
«Abbiamo già ricevuto tre richieste di questo tipo da genitori dello stesso sesso - riferisce il primo cittadino cesenate - Ma gli uffici applicano ovviamente le norme e oggi l’ordinamento del nostro Paese non consente di farlo, come ha chiarito la Corte Costituzionale. Questo significa, tra l’altro, che in caso di impugnazione un tribunale la registrazione verrebbe cancellata».
Comunque, come aveva già spiegato in occasione della querelle sulla registrazione all’Anagrafe dei residenti dei migranti richiedenti asilo in attesa di ricevere una risposta alla loro domanda, questa linea risponde a una precisa idea delle istituzioni e del diritto che Lattuca ha: «Mi spaventa un Paese dove un sindaco decida sulla base delle proprie convinzioni se applicare o no una legge».
Detto questo, nel merito della questione, il sindaco sarebbe più che favorevole al fatto a Roma si legiferasse sulla materia, consentendo la registrazione: «L’esistenza di non poche famiglie con bambini che stanno crescendo con due genitori dello stesso sesso è un dato di fatto e sarebbe giusto un riconoscimento anche formale, comunque la si pensi. Mi pare che opporsi significhi difendere principi astratti e fare rivalse senza senso, ma alla fine a rimetterci sono i minori. E non va dimenticato che queste coppie hanno generalmente fatto in altri Paesi qualcosa che le leggi permettono». Poi prosegue così il suo ragionamento: «La registrazione non è solo un’esigenza di status personale e sociale, ci sono necessità di tutela giuridica, soprattutto in caso di eventi sfortunati che possono verificarsi improvvisamente nella vita, come il decesso dei genitori».
Un’ultima puntualizzazione. È vero che il Comune di Cesena non intende registrare i figli delle famiglie omogenitoriali, ma non pone ostacoli qualora una coppia che abbia ottenuto la registrazione da un ente che ha deciso di concederla ne chieda la trascrizione a seguito di un trasferimento in città.