Contro alcol, droghe e “neuro-Covid” si riaccende il cervello
- 03 aprile 2022

«Sono almeno quattro gli effetti benefici che la Stimolazione Magnetica Transcranica (Tms) ha sul cervello: chimico; di plasticità cerebrale; antinfiammatorio; ossigenativo. E proprio la combinazione di questi quattro effetti è il motivo per cui la Tms funziona anche quando i farmaci sembrano non funzionare più. La stimolazione magnetica transcranica offre risposte terapeutiche lì dove la medicina non ha ancora risposte farmacologiche». Antonello Bonci, riminese fondatore del Global Institute on Addiction di Miami e direttore scientifico di Brain & Care Group, lo ha spiegato nell'ambito del corso Ecm (residenziale e live streaming) “L'approccio clinico integrato e la Tms in ambito neurologico e psichiatrico” promosso da LetscomE3 in collaborazione con Brain & Care Group che si è tenuto ieri al centro congressi Sgr di Rimini. «La Tms è una tecnica conosciuta e usata dal 1985 - ha evidenziato Bonci - abbiamo quindi ben 37 anni di dati, informazioni ed evidenze che raccontano quanto possa essere efficace nell'aiutare le persone che soffrono di depressione resistente, di ansia o di dipendenze come, ad esempio, quella da cocaina, da gioco d'azzardo o da alcol».
Come agisce
«Il primo effetto della Tms è di tipo chimico - spiega il fondatore del Gia entrando nel dettaglio - ossia di rilascio di sostanze importanti per il nostro cervello: la stimolazione sulla corteccia cerebrale attraverso questa macchina, che non è invasiva ma che tocca solamente il cuoio capelluto - precisa Bonci - produce il rilascio di sostanze chimiche come dopamina e serotonina che aiutano, ad esempio, a combattere la voglia di assumere alcol o droghe che si ha in questo tipo di dipendenze». Poi c'è un effetto di plasticità cerebrale. «Dati che vengono da studi realizzati in Israele dimostrano che la Tms produce una plasticità sinaptica, ossia delle nuove connessioni tra cellule cerebrali, e questo- precisa Bonci - ha implicazioni importanti non solo perché crea delle nuove memorie cellulari, quindi rimuove i vecchi comportamenti patologici, ma anche perché crea delle nuove connessioni nel cervello che vengono scritte sopra le vecchie abitudini patologiche».Recentemente è venuto fuori anche un effetto antinfiammatorio. «Ci sono dati che dimostrano come alcune molecole chiamate interleuchine che si producono durante i processi infiammatori, sia cerebrali che fisici, diminuiscano in seguito a Stimolazione Magnetica Transcranica», evidenzia il fondatore Gia. Infine, c'è il quarto effetto: l'aumento della circolazione sanguigna e, quindi, dell'ossigenazione cerebrale. «E' un effetto importante perché sappiamo che quando aumentiamo il contenuto di ossigeno poi abbiamo una maggior produzione di energia nel cervello, ma- evidenzia Bonci- ci sono anche effetti più profondi e più importanti come, ad esempio, quelli a livello dei mitocondri, i polmoncini che abbiamo all'interno delle cellule cerebrali».