Concessioni. I bagnini ci provano con Conte e Salvini

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Non si ferma la mobilitazione dei balneari in vista dell’asta delle concessioni in programma nel 2024. Il presidente di Confartigianato imprese demaniali Mauro Vanni ha incontrato il leader della Lega Matteo Salvini, mentre Sib-Confcommercio, Fiba-Confesercenti e Confartigianato imprese demaniali hanno puntato unitariamente sul presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte.

Vanni e Salvini

«È fondamentale che la fase di attuazione del percorso delineato dal Governo e la definizione delle nuove regole vedano il coinvolgimento e il confronto più stretto con le organizzazioni di categoria – ha ribadito Vanni a Salvini –. Il loro contributo è in grado di apportare competenza e conoscenza, a salvaguardia dell’attività delle imprese del comparto, della continuità delle concessioni demaniali marittime, della tenuta del sistema turistico-balneare italiano».

Due le criticità principali sollevate da Confartigianato imprese demaniali: l’incertezza rispetto ai tempi per la realizzazione della mappatura dei beni demaniali, e la scadenza ravvicinata dei termini per la predisposizione delle procedure ad evidenza pubblica e assegnazione delle concessioni.

Sindacati e Conte

«Il processo di riforma della disciplina delle concessioni demaniali marittime presuppone un’attenta mappatura della risorsa e delle concessioni – hanno sottolineato Antonio Capacchione, presidente del Sib, Maurizio Rustignoli, presidente della Fiba, e lo stesso Vanni all’ex presidente del Consiglio –. E, soprattutto, non deve pregiudicare le imprese attualmente operanti costituite, nella più gran parte, da aziende a conduzione familiare».

Due le priorità: la tutela del legittimo affidamento e la salvaguardia del valore aziendale.

«Abbiamo registrato la disponibilità a trovare un corretto punto di equilibrio fra i molteplici interessi in gioco – commentano i tre leader sindacali –, attraverso un giusto bilanciamento fra la promozione della concorrenza e la tutela dei legittimi interessi e diritti degli attuali concessionari».


Di opinione opposta è Roberto Biagini, del coordinamento nazionale “Mare libero”, che rilancia le perplessità della portavoce della Commissione europea per il Mercato interno Sonya Gospodinova su possibili agevolazioni agli attuali concessionari a fronte dei loro investimenti. «Si può parlare di legittimo affidamento, e quindi di riconoscimento di eventuali indennizzi, solo per “investimenti documentati e non ammortizzati” – ribadisce Biagini –. E attuati ante recepimento della Bolkestein, e cioè ante 2010. Per quelli realizzati successivamente è carente il requisito della “buona fede”, in quanto si era a conoscenza della illegittimità delle proroghe generalizzate senza affidamento comparativo delle concessioni».

Insomma, «non vorremmo che ancora una volta la funzione suppletiva della Ue e della magistratura debba intervenire perentoriamente in materia per ricondurre nell’alveo del diritto e del buon senso le insensate prese di posizione della politica».

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