Civitella, Daniele Severi nella casa del delitto
Daniele Severi è tornato ieri nella casa dei genitori, a Monte di Sotto di Civitella, dove il 22 giugno dello scorso anno è stato trovato il corpo senza vita del fratello Franco. Ucciso, decapitato. Il 64enne, che si è sempre proclamato innocente, è in carcere da nove mesi con l’accusa di omicidio premeditato e occultamento di cadavere, ma l’appuntamento di ieri non era per la sua vicenda penale - per la quale il 18 maggio il giudice dovrà decidere se accogliere la richiesta di rinvio a giudizio della Procura - ma per l’eredità proprio di Franco.
Gli altri fratelli della vittima, infatti, hanno accettato - ad eccezione di Daniele - l’eredità di Franco con beneficio di inventario. Il che vuol dire, come prescrive la norma, che entro tre mesi si debba fare un inventario dei beni della persona deceduta. Per questo intorno alle 14.30 nella casa sono entrati una cancelliera del tribunale di Forlì, Daniele Severi accompagnato da un cospicuo numero di carabinieri e dagli avvocati Massimiliano Pompignoli e Rosita Amadori, e altri due fratelli, Milena e Mario Angelo, che come gli altri tre sono tutelati dai legali Massimo Mambelli e Paolo Mezzomonaco in questa parte amministrativa della vicenda familiare