Ciclismo, per Belletti è l'ora del debutto

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ANDREA BOCCHINI Manuel Belletti è pronto ad attaccare il numero sulla sua 14ª stagione da professionista. L’esordio è fissato per domani e il velocista di Sant’Angelo sarà al via in Spagna nel “Clasico di Almeria” che segnerà l’esordio con la nuova maglia della Eolo-Kometa. Al suo fianco ci sarà anche il compagno di squadra Luca Pacioni, che con la Eolo ha già esordito, e che sarà l’uomo di riferimento per l’eventuale volata ad Almeria per il suo team. Un esordio che arriva dopo un anno difficilissimo, con pochissime corse e la rottura burrascosa con la Androni-Sidermec. «Per me si tratta di una vera rinascita e sono felicissimo. Non potevo chiedere nulla di meglio per il proseguimento della mia carriera: mi sono trovato in un team organizzatissimo, strutturato e con un vero progetto per il futuro. La Eolo Kometa sarà una realtà importante del ciclismo mondiale nei prossimi anni e sono felice di partecipare alla nascita di questo progetto. Inoltre trovo amici fraterni come Mattia Frapporti e Francesco Gavazzi, con cui ho vissuto pagine importantissime della mia carriera». Mercoledì è anche arrivata la conferma che l’Eolo-Kometa sarà al via al prossimo Giro d’Italia, con Belletti già pre-selezionato in vista della corsa rosa. «Non è stata una sorpresa - spiega il velocista di Sant’Angelo - perché all’interno della squadra la fiducia per questo invito era altissima. Ovviamente l’ufficialità ha spezzato ogni dubbio e adesso posso finalmente guardare al Giro d’Italia come all’obiettivo stagionale primario. Dispiace non poter partecipare alla Milano-Sanremo (unica manifestazione Rcs a cui la Eolo non è stata invitata, ndr), ma non possiamo lamentarci e in più poter partecipare alla Tirreno-Adriatico è un’altra bella conquista». Dopo 14 anni di professionismo e 35 candeline sulla torta, è lecito chiedere a Belletti se questa sarà l’ultima stagione agonistica. «Per il momento voglio concentrarmi solamente sul presente e sulla nuova avventura che mi aspetta con la Eolo-Kometa. Il desiderio di ogni ciclista professionista è quello di poter scegliere quando appendere la bici al chiodo, senza che sia qualcun altro a prendere la decisione. E questa è una vittoria che ho già ottenuto con la chiamata di Ivan Basso e Alberto Contador perché, obiettivamente, non mi andava di chiudere la mia carriera in una stagione dove ho collezionato solamente tredici giorni di gara. Dal 2021 mi aspetto più normalità, molti giorni di corsa e ovviamente qualche bella vittoria».

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