Ciclismo, Mondiali 2020: Ganna può far brillare l'azzurro

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IMOLA - Saranno quattro le gare in programma nella rassegna iridata imolese. La cancellazione delle prove riservate agli Juniores e agli Under 23 ha ridotto notevolmente il numero di corse che saranno spalmate su quattro giornate a partire da giovedì. Proviamo a fare le carte a tutte le gare che animeranno Imola 2020.

Giovedì: cronometro donne

Percorso di 31,7 chilometri. Un consiglio per gli organizzatori nel caso non abbiamo ancora scelto con che fiori premiare la vincitrice della prima maglia iridata: chiedere al fioraio di zona se ha i tulipani. Sono infatti le atlete olandesi le iperfavorite per la prova contro il tempo con in testa Anna Van Der Breggen, che domenica ha conquistato il Giro d’Italia. Il pericolo numero uno è in casa con l’altra orange Ellen Van Dijk, mentre appaiono un gradino sotto le atlete Usa, con Amber Neben e con la campionessa in carica Chloe Dygert-Owen che dominò un anno fa in Yorkshire ma che quest’anno non ha ottenuto risultati. Stati Uniti a parte, il rischio è rivedere la replica dell’europeo di Plouay di agosto con Van Der Breggen e Van Dijk davanti alla svizzera Marlen Reusser e alla tedesca Lisa Brennauler. In Francia fu 5ª l’azzurra Vittoria Bussi, che potrebbe anche puntare al terzo gradino del podio.

Venerdì: cronometro uomini

Percorso di 31,7 chilometri. Un italiano non ha mai vinto la maglia iridata a cronometro. Una frase che, si spera, possa essere carta straccia venerdì sera. Filippo Ganna è il grande favorito e ha tutte le possibilità di cancellare quel fastidiosissimo “zero”. Il percorso imolese sembra disegnato per il fuoriclasse di Verbania, con un dislivello quasi inesistente (200 metri), strade vallonate e lunghi rettilinei dove il ciclista della Ineos è libero di sprigionare tutta la sua potenza. Ma non sarà una passeggiata perché la concorrenza non manca a partire dal campione in carica Rohan Dennis (Australia) e da quello europeo Stefan Kung (Svizzera). Ci sono poi i reduci del Tour, Tom Dumoulin (Olanda) e Wout Van Aert (Belgio) e l’altro belga Victor Campenaerts.

Sabato: prova in linea donne

La storia del ciclismo è ricca di imprese e sono le imprese a fossilizzarsi nel cuore della gente. L’idea che balena nella testa di Annemiek Van Vleuten è quella di scrivere una pagina epica di ciclismo. La fuoriclasse olandese, tre volte iridata e campionessa in carica, si è fratturata il polso una settimana fa a Maddaloni quando era in testa al Giro d’Italia. Una caduta stupida che le ha tolto il Giro ma non il Mondiale: Van Vleuten vuole esserci a tutti i costi ed è disposta a sfidare il dolore con uno speciale tutore per sfidare le rivali di sempre Van den Breggen e Vos. Dalla faida olandese potrebbe trarne beneficio Elisa Longo Borghini, 3ª al Giro e matura per il grande risultato.

Domenica: prova in linea uomini

La prova che chiude il Mondiale è anche quella che ne catalizza tutte le attenzioni. Così come la vittoria di Adorni del 1968, della prova iridata del 2020 tra qualche anno sarà ricordato solamente colui che, dopo 258 chilometri e 200 metri, taglierà il traguardo dell’autodromo a braccia alzate. Chi? Risposta quanto mai difficile, visto che il Covid ha stravolto la stagione, rivoluzionando calendario e preparazioni. Il circuito romagnolo è duro ma, a differenza di quello cancellato in Svizzera, si adatta più ai cacciatori di classiche che non a scalatori puri. Identikit perfetto del belga Wout Van Aert che dopo Strade Bianche, Sanremo e un Tour da urlo si presenta alla partenza come l’uomo da battere. Dietro di lui, come alla Sanremo, c’è Julian Alaphilippe e con lui un manipolo di atleti con lo svizzero Hirschi, il danese Fuglsang e gli ex campioni del mondo Kwiatkowski e Valverde. C’è poi Tadej Pogacar che vorrebbe realizzare la doppietta Tour-Mondiale che manca da 31 anni (1989, Lemond). E l’Italia? E’ ancorata su Vincenzo Nibali, sul talento grezzo di Diego Ulissi e con Alberto Bettiol nel ruolo di outsider (Andrea Bocchini)

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