Ciclismo, «Il mio giorno speciale»: oggi l'ultima corsa di Belletti

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Per oltre venti anni, di cui 14 da professionista, Manuel Belletti ha attaccato il numero alla maglia prima di prendere il via di una corsa. Un’operazione standard, di routine, che il ciclista di Sant’Angelo ha ripetuto per migliaia di volte nella sua lunga carriera ciclistica. Ma il numero 62 che Belletti attaccherà oggi sulla sua divisa della Eolo-Kometa al “Gran Piemonte” avrà un sapore particolare: sarà l’ultimo da professionista dopo 14 stagioni e 21 vittorie. Belletti è uno dei romagnoli più vincenti di sempre. «Affronto l’ultima corsa con grande serenità - spiega il santangiolese - consapevole di vivere un giorno speciale, ma senza assilli e soprattutto senza rimpianti. Avevo maturato e comunicato la decisione da tempo (al Giro d’Italia, ndr) e posso dire di non averla mai messa in dubbio in questi ultimi mesi. Fisicamente potrei andare avanti, ma mentalmente sono stanco e i 14 anni da professionista si sentono tutti. E volevo essere io a decide di smettere e non qualcun altro al posto mio». Anche il “Gran Piemonte”, ultima gara della carriera, sarà vissuto con serenità. «Non sarà questa gara a incidere sula mia carriera professionistica. La affronterò in maniera tranquilla e senza l’assillo del risultato e poi, ovviamente, se ci sarà la possibilità, mi getterò nella mischia per la volata finale. Ma non prometto niente perché la concorrenza è tosta e non c’è molto spazio per sognare».

Il post Covid

Dopo l’anno terribile 2020, stravolto dal Covid e chiuso con appena dodici corse, anche l’ultima stagione è stata avara di soddisfazioni e di corse. «Ho trovato una squadra giovane e dalle grandissime potenzialità come la Eolo Kometa, ma anche questa stagione è stata complicata. Alla Tirreno-Adriatico ero al top, poi è iniziata la stagione della cadute che ha compromesso tutto. Quella in Turchia mi ha provocato alcune microfratture, mi sono presentato al Giro in condizioni limite e gli ulteriori capitomboli mi hanno costretto al ritiro dopo poche tappe. E dopo la corsa rosa ho corso pochissimo». Con il futuro che è ancora un tabù («ci penserò da sabato») di Belletti si possono ricordare le vittorie con l'indimenticabile successo al Giro 2010 a Cesenatico. «Quella è la più bella e la più importante - spiega lo sprinter della Eolo - perché vincere al Giro è speciale e farlo a due passi da casa lo è ancora di più. E in più in quella squadra (la Colnago Csf, ndr) si stava molto bene e di quel gruppo ho ricordi fantastici. L’altra vittoria che ho nel cuore è quella al Giro d’Ungheria 2019 che dedicai al mio amico e tifoso Lorenzo Bigucci. Non era la corsa rosa, non era il Tour, ma le emozioni che provai quel pomeriggio furono intense». Il “Gran Piemonte”, in programma oggi da Rocca Canavese a Borgosesia, non sarà un giorno importante solamente per Manuel Belletti. Al via anche il campione del mondo Under 23 Filippo Baroncini, all’esordio ufficiale con la maglia della Trek Segafredo in un “assaggio” della prossima stagione che il massese correrà con il team italo-americano. In attesa del “Lombardia” di sabato, il programma prevede una corsa corta (appena 168 km) e dal profilo altimetrico non arduo. Prevista la volata con Sonny Colbrelli, eroe di Roubaix, come favorito assoluto.

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