Cesenatico già identificato l'autore delle minacce al sindaco
È stata una indagine lampo quella portata a termine dai carabinieri della Compagnia di Cesenatico che ieri mattina hanno preso in carico il volantino di minacce vergato contro il sindaco Matteo Gozzoli ed il presidente della Casa del pescatore Mario Drudi. Mentre il primo cittadino aveva già trovato negli archivi comunali una grafia identica a quella del volantino (protocollata per delle richieste da evadere), il presidente della cooperativa aveva già descritto agli investigatori un episodio avvenuto la vigilia di Ferragosto che vedeva protagonista la stessa persona.
L’uomo, che nel corso delle indagini è stato visto anche passare in bicicletta a ridosso di palazzo comunale, è stato dunque compiutamente e subito identificato. Si tratta di un cesenaticense già noto per le sue esternazioni “non sempre fluide” a tema politico.
La sera della vigilia di Ferragosto era intervenuto alla rustida dei pescatori solidale. Ed aveva chiesto a Mario Drudi di poter parlare di politica dallo stesso palco in cui stavano salutando i convenuti i sindaco di Cesenatico Gozzoli ed il sindaco di Cesena Lattuca. Naturalmente non gli poteva essere concesso spazio. Un “affronto” ricevuto che avrebbe portato il cesenaticense ad appendere, ad una colonna in zona piazza Pisacane, il volantino in cui minacciava di morte (per impiccagione) e si augurava una lunga reclusione per sindaco e presidente della cooperativa casa del pescatore.
Nella normalità delle vicende per lui si aprirebbe un processo per minaccia aggravata. È il tipo di denuncia per la quale verrà indagato. Anche se, prima di tutto, i giudici saranno chiamati a valutare l’imputabilità del soggetto. Che potrebbe, dai primi accertamenti svolti, anche non avere i requisiti psichici necessari per poter essere giudicato imputabile.