Cesenatico, app per fotografare delfini e aiutare la ricerca

“Alba sul mare, navigare con la Seawatch App alla ricerca dei cetacei” in Adriatico. Erano le 6 del mattino di venerdì quando sotto un cielo plumbeo e una leggera pioggia un gruppo di studenti universitari, professori, ricercatori e marinai, a bordo dei “Tre Fratelli” e dell'Assunta di Cervia e del Barchet di Cesenatico, hanno preso il largo alla ricerca dei delfini.
Ciascuno dei partecipanti aveva uno smartphone sul quale aveva scaricato una speciale app messa a punto da Andrea Bedei, 22enne di Forlimpopoli, laureando del corso di informatica a Cesena. App grazie alla quale si potrà segnalare la presenza di cetacei nell'area dell'alto Adriatico. E di altri grandi vertebrati marini: tartarughe, squali, grandi pesci. «Utilizzata per riempire un vuoto informativo in particolare lungo la costa emiliano romagnolo», spiega la professoressa Annalisa Zaccaroni del corso di laurea di “Acquacoltura e igiene delle produzioni ittiche” di Cesenatico, che con Annalisa Franco del dipartimento di Informatica e Ingegneria di Cesena è la “tour leader” di questo gruppetto di studiosi che ha preso il largo sulle caratteristiche barche d'epoca con vele “al terzo”. «L'app serve per avere informazioni e monitorare quanti e quali sono i grandi vertebrati che abitano il nord dell'Adriatico - dice Zaccaroni - Serve per segnalare la presenza di questi animali e per inviare foto degli stessi, in particolare della pinna dei cetacei. Le foto consentiranno ai ricercatori di valutare se i delfini segnalati sono residenti oppure di passaggio».
Dettaglia poi: «È infatti possibile riconoscere i singoli individui dalla pinna dorsale, che è l'aspetto anatomico importante da fotografare. Perché questa è un po’ come le nostre impronte digitali. È unica come forma e anche come alterazioni che si possono riscontrare». Aggiunge Franco: «La app è molto semplice, l'uso è intuitivo e permette tramite il semplice caricamento di una foto di inviare ai ricercatori l'immagine dell'animale, la localizzazione e alcuni dati aggiuntivi». «Dati che da un punto di vista di analisi possono essere poi importanti - riprende Zaccaroni - Come ad esempio le condizioni meteo, quelle del mare e del vento. Qualunque foto va bene, l'ideale sarebbe presa lateralmente inquadrando la pinna».
Intanto da questo primo viaggio di ricerca a 4 miglia, in navigazione verso i vivai di mitili off shore nei quali i delfini possono trovare più cibo e quiete, non si sono avvistate pinne affioranti. Commenta Annalisa Franco: «L'importante è che i due Dipartimenti abbiano provato e messo a punto un sistema che permette a chiunque (pescatori, marinai, velisti, diportisti, passeggeri) di essere parte della ricerca scientifica, quindi di partecipare a quella che si chiama la Citizens Science». C'è da sapere che esistono delle regole ben precise nell'approccio agli animali. Aspetto che va tenuto presente affinché non vengano né disturbati né sottoposti a stress.