Cesenatico, 5 amici in cammino fino a Santiago: il racconto

Archivio

Da Cesenatico a Santiago de Compostela lungo il più famoso itinerario europeo della devozione cristiana. Dove, secondo tradizione, nella grande cattedrale riposano le spoglie mortali di San Giacomo, uno dei dodici apostoli di Cristo. Un'occasione per trovare armonia e serenità, dove ciascuno che incontri in cammino dispensa un sorriso e una parola gentile. Un percorso di 320 chilometri tra natura, villaggi e pascoli, da Leon nella Castiglia-Leon a Santiago in Galizia, quello che per 13 giorni ha accomunato 5 amici, i quali dopo averlo concluso nei mesi scorsi lo raccontano oggi, nel giorno in cui a Cesenatico si festeggia il patrono, che è proprio San Giacomo apostolo.

Il gruppo di 5 amici

Dopo l’esperienza della “Via degli Dei” nel 2022, di 130 chilometri tra Bologna e Firenze, i cinque amici Colombo Crudeli, Daniele e Giunio Bonoli, Roberto Poni di Cesenatico, e Davide Bagnolini di Cesena, in primavera hanno percorso 320 chilometri dei 790 totali, scegliendo di partire da Leon per raggiungere Santiago. Zaino in spalla, camminando per 25 chilometri al giorno, dormendo negli albergue (strutture pubbliche e private attrezzate per accogliere i pellegrini in stanze comuni con letti a castello), presenti lungo il percorso.

Le motivazioni

«Le motivazioni del cammino sono molteplici. Semplici quanto importanti - dà conto Roberto Poni -. Religiose per i credenti. Per ricordare una persona cara venuta a mancare. Per ritrovarsi chi si è un po’ smarrito. Talvolta per rinsaldare un’amicizia. Oppure ogni altra motivazione, la più personale o intima che serbiamo in noi. L’esperienza è coinvolgente in quanto sul cammino incontri centinaia di altri pellegrini, che saluti sempre con l’augurio “buen camino”, provenienti da ogni angolo del mondo, che condividono un percorso iconico, il più famoso e frequentato del globo».

L’allenamento

Gli amici raccontano come si sono allenati per l’impresa spagnola: «Lungo i sentieri delle nostre belle colline, con una media di 20 chilometri al giorno - risponde Giunio Bonoli -, anche e soprattutto per testare e provare quale scarpa da trekking fosse la più adatta al nostro piede. È una cosa fondamentale. E non è affatto detto che quelle più costose facciano anche al caso del singolo».

Lo zaino

E poi lo zaino che pesa «Dieci chili» con dentro «Sacco a pelo, mantellina per ripararsi dalla pioggia, scarpe di riserva, tre-quattro cambi di biancheria. Anche se ad ogni sosta si trova sempre da lavare. Nel mio caso - aggiugne Giunio Bonoli - non deve mai mancare qualcosa per il pronto soccorso, per medicare le vesciche. I farmaci di cui si fa uso, come anche qualche antipiretico e antinfiammatorio».

La disponibilità della gente

Una esperienza indimenticabile, ma quello che è rimasto più impresso è «La simpatia e la disponibilità della gente che incontri in questo viaggio. L'armonia che scorgi negli occhi delle persone, in abbinato a quella che t'imbatti nei paesaggi a cui passi accanto. Ricordo due americani del Kentucky, con i quali quando ci incontravamo nelle soste lungo il cammino, cercavamo di fare il punto della giornata mettendo insieme le parole che conoscevamo».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui