Cesena, yoga contro lo stress per gli insegnanti del Liceo Classico

Lo yoga, disciplina di ricerca di equilibrio fisica e interiore, è ovunque diffusa. Così, nella palestra del liceo “Monti”, si svolge fino a marzo il corso “Postural Yoga. Alla ricerca di equilibrio”, con una peculiarità. Non è rivolto a studenti, ma esclusivamente a insegnanti dello stesso liceo. A guidarlo è Antonietta Galassi, professoressa di Scienze motorie. In tutto dieci incontri pomeridiani, dodici ore di pratica in presenza, altre sei di formazione teorica personalizzata. Imparando ad alternare Asana (posizioni yoga), rilassamento, meditazione, esercizi di respirazione. Pratiche che vengono insegnate ai docenti che, a loro volta, possono acquisire un migliore controllo posturale che favorisce a sua volta benessere di corpo e mente. «Sperimentiamo direttamente alcuni esercizi di centratura e di consapevolezza: insegniamo ciò che siamo», dice Galassi. Docenti di lettere, storia, arte, fisica, scienze, matematica vengono dunque educati alla propriocezione, ossia alla capacità di percepire e riconoscere la posizione del corpo nello spazio, come pure la contrazione dei muscoli, in modo da ascoltare il proprio fisico e correggere i disequilibri posturali; conseguenti, magari, a posizioni scorrette e logoranti assunte in aula. «Lo yoga, dice ancora la trainer Galassi, aumenta la concentrazione e la resistenza psicologica; è dunque ideale per la postura, l’equilibrio, la flessibilità, aiuta a utilizzare al meglio il respiro, e a imparare a rilassarsi; stimola il sistema nervoso, riduce la stanchezza».
“Prof, cura te ipsum” si può dunque parafrasare, prendendo a prestito la frase evangelica secondo Luca. L’educazione allo yoga posturale potrebbe apportare esiti positivi anche per gli studenti. Perché un prof più in forza può essere anche un insegnante più sorridente, sereno, amabile, capace di usare il respiro nei momenti caotici in classe, di mantenersi più calmo davanti ad alunni impudenti, più contento di fare lezione e, non da meno, imperturbabile nei momenti di contrasto coi colleghi. Assecondando l’adagio di Giovenale, “mens sana in corpore sano”».