Cesena, vittoria netta di Saccani alla Camera

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Che il posto da deputato “in palio” nel collegio uninominale della Camera di Forlì-Cesena fosse in ballo, e anzi la candidata del centrodestra partisse coi favori del pronostico, era emerso in tutti i sondaggi pre-voto. Ma la sconfitta di Massimo Bulbi, aspirante deputato per la lista di centrosinistra, è stata più schiacciante di quanto era prevedibile. Più di 12.000 voti lo hanno separato dalla vincitrice Gloria Saccani (appoggiata dall’alleanza Fratelli d’Italia-Lega-Forza Italia e Noi moderati di Lupi, Toti e Brugnaro), che è stata eletta col 40,37% dei consensi (82.285) contro il 34,47% del candidato sostenuto da Pd, Verdi-Sinistra, +Europa e Impegno civico di Luigi Di Maio, che è stato votato da 70.252 elettori ed elettrici.

Sconfitta pesante per Bulbi

Nei 15 comuni del comprensorio cesenate Bulbi l’ha spuntata solo a Cesena, dove ha conquistato il 38,05% dei voti contro il 35,47% della sua principale rivale, Gloria Saccani. In tutti gli altri territori ha perso. Inclusa la sua Roncofreddo, dove era stato sindaco, e dove quindi il risultato brucia particolarmente: il 44,94% dei suoi concittadini che hanno votato gli hanno preferito la rivale di centrodestra, mentre lui si è fermato al 33,59%. Le roccaforti di Saccani, dove è riuscita a prendere la maggioranza assoluta dei consensi, sono state, nell’ordine, Verghereto (61,98%), Sarsina (52,25%) e Borghi (51,54%). A parte Cesena, l’esponente del centrodestra è rimasta sotto alla soglia del 40% solo a Longiano. Bulbi è invece rimasto sotto quota 30% in 7 comuni: Borghi, Cesenatico, Gatteo, Mercato Saraceno, Sarsina, Sogliano, Verghereto. Dopo Cesena, il comune dove è stato più competitivo è stato Longiano (35,01%). Catastrofici, invece, i risultati a Borghi e Verghereto, dove ha conquistato meno di un quarto dei voti espressi.

I 5 Stelle, Ferrini e gli altri

Venendo agli altri candidati, è stato tiratissimo il duello per salire sul terzo gradino del podio: alla fine, Paolo Pasini (Movimento 5 Stelle) ha conquistato sull’intero territorio di Forlì-Cesena il 9,26% dei voti, davanti a Luca Ferrini (Terzo Polo, formato da Azione di Calenda, Italia viva di Renzi e Pri), che ha preso l’8,73%. Il candidato pentastellato ha infranto il muro del 10% a Gatteo e Sogliano, mentre l’esponente dell’Edera ha sfiorato la doppia cifra nella sua Cesena (9,97%). Molto distanziate le altre liste, tra le quali Italexit, che candidava Daniela Valentini, è stato il migliore (2,48%) sfiorando il 4% a Borghi, mentre Antonio Spadolini (Mastella-Noi di centro europeisti) è stato il fanalino di coda (0.08%).

La sfida per il Senato

I 5,9 punti percentuali di vantaggio di Bulbi sulla Saccani sono stati comunque inferiori agli 8,81 che all’uninominale della Camera hanno diviso la sua omologa Simona Emanuela Anna Carolina Viola, rappresentante di +Europa spalleggiata dal centrosinistra, da Marta Farolfi, esponente di Fratelli d’Italia, portabandiera dell’alleanza di centrodestra: la prima ha preso 124.901 voti (33,27%), la vincitrice 157.996 (42,08%). Va precisato che in questo caso l’estensione del collegio non era limitata alla provincia di Forlì-Cesena, ma includeva quella di Rimini. Anche in quel contesto il Movimento 5 Stelle (Marco Croatti) si è affermato come terza forza (9,41%), davanti al Terzo Polo (Elena Leardini), che ha preso il 7,73% dei consensi. E come alla Camera, Italexit (Eleonora Barreca) è stata la migliore delle altre 8 liste (2,47%), con fanalini di coda anche in questo caso i seguaci di Mastella, rappresentati da Sabrina Fedeli (0,07%).

Candidature e territorio

La costanza nella “classifica” è un segnale che la scelta del candidato, e in particolare il suo radicamento sul territorio, ha inciso poco. La vincitrice alla Camera arriva da fuori regione e fino a poche settimane fa quasi nessuno l’aveva mai sentita nominare nel territorio dove è stata candidata. Anche Farolfi, pur essendo romagnola, non abita nei territori del collegio deve si è presentata (è di Brisighella, in provincia di Ravenna), né ha mai fatto attività politica in queste zone. Va detto che anche nelle file del centrosinistra solo Bulbi ha una conoscenza approfondita di quello che è il territorio dove ha sempre vissuto e svolto la sua attività politica-amministrativa, mentre Viola è una candidata extraregionale, anche se durante la campagna elettorale si è spesa più delle altre per farsi conoscere. Più folta la presenza di candidati legati al proprio collegio nelle altre liste, ma anche in questo caso non sembra avere spostato un granché i voti, piuttosto omogenei con l’andamento generale dei partiti che rappresentavano.

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