Cesena, una vita a colori tra armocromia e arredi di interni

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Il suo vero nome è Carlotta Rinaldini, ma ormai è per tutti “la Carol”. Dopo tanti anni vissuti fuori dalla Romagna, è tornata a Cesena e ha dedicato il nuovo capitolo della sua vita professionale al colore.

Colore e benessere

Laureata alla Sapienza di Roma in storia e critica del cinema, dopo aver lavorato per anni nella capitale come assistente alla regia, è tornata a vivere in Romagna ed è qui che ha cominciato ad approfondire lo studio del colore, frequentando anche l’Italian Image Institute di Milano con Rossella Migliaccio, diventando style coach, consulente di immagini e di armocromia, passione e studio che recentemente ha rivolto anche all’arredamento di interni.Ha un approccio orientato al benessere della persona nel suo complesso.

L’armocromia

«Oggi se ne sente parlare di più soprattutto negli ambiti legati all’estetica, ma l’armocromia non è una disciplina nuova – racconta Carol Rinaldini –, lo studio del colore l’ho incontrato già nel mondo del cinema, lo si incontra già dai tempi del divismo. Spesso l’armocromia viene presentata come una sorta di gioco per capire cosa ti sta bene e cosa mettere quindi nell’armadio, per come la intendo io invece è qualcosa di più profondo».

Una guida nel cambiamento

Nelle sue consulenze il colore diventa uno strumento di scoperta di sé: «La consulenza di immagine può essere uno strumento potente per imparare ad essere più fedeli a se stessi, riappropriarsi della propria immagine». La clientela di Rinaldini è variegata, non solo per età («ho clienti che vanno dai 18 ai 68 anni») ma anche per le motivazioni. Non di rado questo incontro coincide con un cambiamento: «L’ingresso nel mondo del lavoro e il bisogno di sentirsi adulti, una gravidanza o l’essere diventata nonna. Possono essere diverse le ragioni, ma ad accomunarle è l’aver maturato una difficoltà a riconoscersi e una voglia di ritrovare la propria voce anche attraverso l’immagine. C’è chi ha ruoli in ambiti lavorativi dove è importante la relazione e vuole fare un lavoro sull’immagine che comunica all’esterno».

Il colore negli interni

A questo lavoro, da qualche tempo ha abbinato lo studio del colore per gli interni. «Questa è una direzione che ho cominciato ad approfondire dalla pandemia: quando tutti ci siamo trovati chiusi in casa le vendite di vernici colorate sono aumentate, c’era una ricerca di benessere nel proprio spazio domestico che passava anche dal colore». Studiando ha scoperto il Rah Colour Test, un test che attraverso il metodo associativo permette di isolare e rievocare i colori che il cervello ha registrato come positivi: «Il rapporto con il colore è soggettivo, evocano ricordi, profumi. Il Rah Colour Test permette di creare ambienti in cui sentirsi bene». Tra le poche persone in Italia ad avere il brevetto per il Rah Colour test, collabora con studi di architettura e arredo di interni.

Nuove direzioni

«L’attenzione al colore è importante nella progettazione degli interni, sia quelli domestici che quelli professionali, negozi compresi». E proprio verso i negozi Rinaldini vorrebbe trovare il modo di portare le proprie competenze: «Mi piacerebbe poter aiutare gli esercenti, magari attraverso dei corsi di formazione. Lo studio del colore può essere utile ad esempio nella composizione delle vetrine o anche al momento di scegliere cosa acquistare per il proprio negozio. E potrebbe essere utile come formazione per i propri dipendenti».

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