Cesena, ubriaco arrestato al bar: terzo guaio in fotocopia in pochi mesi

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Si era già ficcato nei guai lo scorso aprile e poi poco più di un mese fa, quando la vicenda si era conclusa con una condanna a 8 mesi, e giovedì sera ha confermato che non c’è due senza tre e si è fatto di nuovo arrestare, sempre dopo lo stesso copione: troppo alcol in corpo, intemperanze al bar e poi comportamenti aggressivi nei confronti degli agenti chiamati a riportare la calma, verso cui sembra “allergico”.
Così è finito in tribunale a Forlì il senegalese 63enne Ndiagne Saar, che vive da tempo a Cesena, ma sta attraversando una fase particolarmente critica in cui è senzatetto e vuole provare a superare la dipendenza dall’alcol attraverso un percorso al Sert. Ieri, assistito dall’avvocata Eleonora Montaletti, si è presentato davanti al giudice Marco Mazzocco, che lo ha rimesso in libertà con obbligo di firma, in aggiunta agli obblighi di dimora a Cesena e di non allontanarsi dal domicilio (che però non ha, visto che dorme in stazione) che erano già stati disposti. Una misura meno pesante rispetto alla richiesta avanzata dalla pm in aula, Alessandra Dati, che voleva che fosse messo in custodia cautelare.
Tutto è nato da intemperanze nel bar in via Del Mare, nella zona dello stadio Manuzzi, che Ndiagne Saar conosce bene, essendo un appassionato tifoso del Cesena. Dopo avere alzato troppo il gomito, ha iniziato a esagerare e i titolari del locale hanno dovuto chiamare sul posto le forze dell’ordine. Come accaduto altre volte, ha avuto un atteggiamento di sfida verso gli agenti, verbale e poi anche col “linguaggio del corpo”, finché si è dato una calmata quando hanno tirato fuori il taser, procedendo poi all’arresto per resistenza a pubblico ufficiale.

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