"C'è una fuga di gas": tornano i ladri finti tecnici a Cesena

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Simulano una fuga di gas per far uscire di casa i proprietari. Non sono tecnici di Hera ma ladri che, una volta “messi alla porta” i proprietari dell’abitazione, invece che riparare un guasto svaligiano casa. È tornata ad agire a Cesena (per la precisione in zona San Mauro in Valle) una banda con lo stesso numero di componenti e con lo stesso modus operandi di quella che aveva agito ad inizio febbraio sia a Savignano sul Rubicone che a Imola. Questa volta le vittime sono cesenati ed hanno perso in un sol colpo una cifra “a quattro zeri (ancora in via di quantificazione) sotto forma di orologi di marca ed oggetti in oro spariti da casa. Volatilizzatisi assieme ai falsi tecnici del gas. L’episodio risale a due giorni fa. Alla porta si sono presentate 3 persone, senza particolari inflessioni dialettali. Erano alla guida di un’Audi Sportbak grigia e nuova di zecca. Un auto che non desta troppi sospetti e che sicuramente è anche molto veloce in caso i ladri si trovino costretti a scappare dalle forze dell’ordine. Hanno suonato nella casa delle vittime. Ben vestiti e con tanto di tesserino di riconoscimento, uno è rimasto nei pressi dl veicolo (per fare da palo) gli altri hanno chiesto di entrare in casa. «Ci sono delle perdite nell’impianto del gas. Dobbiamo fare dei controlli e serve che voi usciate di casa per evitare pericoli». La vista di una terza persona all’estero ha tranquillizzato i proprietari. Che pochi minuti dopo hanno visto riuscire di casa i “tecnici” pronti ad andarsene. Dopo essere stati rincuorati sull’assenza di problematiche. Solo che una volta sparita l’Audi è emerso come dalla abitazione dei derubati fossero spariti anche molti oggetti in oro e due preziosi orologi. Un danno economico ingente che dovrà essere dettagliato in denuncia. Per raccogliere la descrizione dei ladri - raggiratori è stata chiamata una volante del Commissariato di polizia. Un nucleo di ladri che, stando alle susseguenti indagini dell’Anticrimine, assomiglia parecchio a quello che lo scorso inizio febbraio aveva colpito, con analoghe dinamiche, anche a Savignano sul Rubicone. In quel caso avevano dichiarato alle vittime la necessità d’intervento per una perdita di “mercurio” degli impianti di scolo delle acque. Avevano anche gettato del liquido maleodorante nei tombini per dare corpo all’allarme inesistente. Erano stati messi in fuga dal fatto che ai piani superiori della casa nel quartiere Cesare c’era una delle figlie delle vittime. Non vista (era in isolamento Covid) aveva chiamato le forze dell’ordine. Ciò non gli aveva impedito ai ladri di sparire nel nulla, e di colpire alla stessa maniera e con successo il giorno seguente nella zona di Imola.

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