Cesena, tavolini del bar sul sagrato della chiesa dei Servi

Cocktail e spuntini in compagnia sul sagrato della chiesa. È la scena insolita che molto probabilmente si vedrà tra pochi giorni in mezzo a un pullulare di tavolini e sedie che è già palpabile ma è destinato a crescere in tutto il centro. È il segnale della voglia di ripartenza degli esercenti pubblici e del desiderio di normalità degli avventori, dopo un lungo periodo di stop, o comunque col freno tirato, a causa del Covid. Con l’arrivo della bella stagione e l’aumento delle temperature, colazioni, pranzi, aperitivi e cene all’aria aperta erano un’abitudine diffusa e un piacere a cui tanti non resistevano già nell’era pre-pandemica. Adesso a maggior ragione, perché fuori dagli ambienti chiusi il virus è meno pericoloso e perché dopo una lunga “astinenza” il richiamo del relax in forma sociale è forte. Chi gestisce i locali sta cercando di assecondare questa tendenza ogni volta che può, spinto anche dall’esenzione dalla tassa di occupazione del suolo pubblico confermata dal Comune. Così può capitare di vedere locali estendersi in punti fino a qualche tempo difficilmente immaginabili. A quanto pare, un esempio sorprendente di questa pacifica ma capillare “invasione” lo si vedrà nel sagrato davanti all’ingresso della chiesa dei Servi dicorso Garibaldi. Lo “Zampanò”, bar e bistrot sotto il porticato sul lato opposto, ha chiesto di occupare quell’area, anche perché gli spazi utilizzabili adiacenti al locale sono molto limitati. L’assessore Luca Ferrini si è attivato per verificare se sia fattibile senza creare disagi non solo ai fedeli che frequentano la chiesa, ma anche all’Enaip, l’ente di formazione che svolge una preziosa opera di inserimento socio-lavorativo di disabili a altre persone svantaggiate. Solo nella settimana che sta iniziando sarà comunicata la decisione ufficiale, ma sembra che grazie al coinvolgimento degli interessati non ci saranno ostacoli.