È ormai da tempo un appuntamento fisso quello in cui Confartigianato presenta i risultati della sua indagine annuale sullo stato di applicazione della Tari nei Comuni cesenati. Un monitoraggio che nasce anche con l’intenzione di stimolare le amministrazioni, mettendo a confronto regolamenti e tariffe e che quest’anno punta i riflettori sul passaggio alla tariffa corrispettiva puntuale avanzando richieste e proposte in vista della definizione del regolamento atteso entro la fine del mese. L’obiettivo è quello di contribuire alla definizione di regole e tariffe «eque e sostenibili».
Tariffe eque e omogenee
Quello dell’equità è un tema su Confartigianato sollecita da tempo le amministrazioni: «Un miglioramento negli anni c’è stato - sottolinea il segretario di Confartigianato Stefano Bernacci - ma ancora esistono differenze tra comuni anche confinanti che fanno sì che a distanza di pochi chilometri una stessa attività a parità di metri quadrati paghi di più o di meno a seconda di dove si trova. Il sogno sarebbe quello di riuscire ad avere regole e tariffe omogenee tra territorio forlivese e cesenate». Equità è la richiesta che avanzano anche rispetto alla ripartizione dei costi della gestione dei rifiuti che ciascun Comune è chiamato a fare tra utenze domestiche ed extra domestiche, «valutazioni che non prendono in considerazione la produzione effettiva di rifiuti, ma che sono spesso di natura politica», fa notare Bernacci. C’è poi la richiesta di superare nel calcolo della tariffa il solo rapporto con la superficie dell’attività. «Ci sono aziende che producono in larga parte rifiuti speciali e per i quali la produzione di rifiuti urbani è davvero residuale - spiega Marcello Grassi del gruppo di presidenza di Confartigianato Cesena -. Quello che chiediamo che nel calcolo della Tari vengano considerate solo quelle superfici, di solito uffici e bagni, in cui si concentra la produzione dei rifiuti urbani».
La tariffa corrispettiva puntuale
È Eugenio Battistini, responsabile delle relazioni istituzionali per l’associazione e ed esperto di sostenibilità, ad illustrare i risultati dell’indagine sulla Tari: «Il confronto tra gli ultimi tre anni mostra come con la pandemia salvo rare eccezioni le tariffe per utenze extra-domestiche sono diminuite in media del 5-10%. È il frutto del confronto, ma anche di una gestione più accurata della Tari e del lavoro fatto sul recupero dell’evasione e dell’elusione». Il confronto con il passato mostra anche la crescita della percentuale di raccolta differenziata (78,7% a Cesena nel 2022, era 68,5% nel 2018) che prepara la strada al passaggio alla Tpc. La tariffa corrispettiva puntuale, sottolinea Battistini, «non sarà la panacea di tutti i mali, ma può può essere un’opportunità in termini di equità che di sostenibilità. È un sistema che responsabilizza l’utente incentivandolo a minimizzare la produzione dei rifiuti».
Le proposte di Confartigianato
Sono cinque, in tutto, le proposte che avanza Confartigianato. Oltre alla detassazione delle superfici con produzione prevalente di rifiuti speciali rispetto agli urbani e a una gestione omogenea e coordinata dei regolamenti comunali nelle due Unioni dei Comuni, propongono sconti della quota variabile dei rifiuti urbani avviati al recupero; lo spacchettamento delle tariffe per le imprese che svolgono attività con codice Ateco diversi; agevolazioni per i locali delle imprese sfitti o inutilizzati.