Cesena, spaccia cocaina all'ex Zuccherificio: arrestato

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Un trentenne originario del Marocco è finito in manette lo scorso week-end, arrestato dai poliziotti della Squadra Polizia Giudiziaria del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Cesena per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Segnalazioni di un’attività di spaccio da parte di un giovane magrebino, in zona stazione ferroviaria e lungo Savio, erano infatti giunte agli investigatori che, al fine di verificarne la veridicità, improntavano un’attività investigativa sui movimenti dello stesso.

In zona ex Zuccherificio, nel corso di un servizio di osservazione, notato lo straniero avvicinato da altra persona, tale da far presumere una cessione di dose di droga, i poliziotti procedevano immediatamente ad un controllo del giovane. Da un controllo sulla sua persona, è emerso il rinvenimento, nella tasca della maglietta indossata, di tre dosi ed un involucro contenente cocaina del peso complessivo di circa sette grammi. All’interno del borsello in suo possesso, veniva invece rinvenuta la cospicua somma di denaro di 3.800 euro, in vari tagli di banconote tali da attribuirsi ad un’intensa attività di spaccio di droga. Attività illecita questa suffragata anche dal particolare rinvenimento di foglietti manoscritti, con diverse cifre di denaro collegati a soggetti di cui venivano riportate le sole iniziali.

Precedenti per rapina e lesioni

Il pusher magrebino, volto sconosciuto ai poliziotti, dagli accertamenti svolti sul suo nominativo, si appurava essere un senza fissa dimora, irregolare sul territorio nazionale e destinatario di un provvedimento di espulsione emesso dal Prefetto di La Spezia. Nella città ligure risultava infatti essere stato detenuto presso il locale carcere per reati di rapina, lesioni e danneggiamento. Dimesso, per fine pena, alla fine dello scorso mese di giugno, giungeva così in “trasferta” a Cesena dove aveva iniziato la sua attività di spaccio creandosi una propria rete di acquirenti sul mercato della droga in città.

L’accertata flagranza di reato di detenzione ai fini di spaccio della sostanza rinvenuta, l’ingente somma di denaro rinvenuta, ritenuta frutto compatibile con il pagamento delle dosi da parte di vari acquirenti, portavano così all’arresto del pusher magrebino, di cui veniva data immediata comunicazione al Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica di Forlì.

La tesi accusatoria degli investigatori, corroborata dalla posizione irregolare sul territorio nazionale nonchè dalla modalità del fatto accertato che presume la non occasionalità dell’attività di spaccio, portava alla convalida dell’arresto da parte del Giudice del Tribunale di Forlì che disponeva l’applicazione della misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Cesena.

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