Cesena, senzatetto al freddo vicino ai binari della ferrovia

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Con il gelo di questo periodo, anche se nelle ultime notti la colonnina del termometro si è un po’ alzata, sono tornati i pericoli seri per i senzatetto. E così più di uno di loro ha cercato riparo in luoghi che sono ancor più inadatti del solito per vivere rispetto a quelli del passato. Da qualche giorno una di queste persone senza fissa dimora si è posizionato, con un cartone a terra e qualche coperta (ieri ne aveva una nuova rispetto al giorno di Natale) come unico sussidio, nel prolungamento della piattaforma del Binario 1 della stazione ferroviaria, a pochi passi dalle corsie di metallo dove transitano i treni in direzione sud. In questa come in altre situazioni, come accade ogni anno in questo periodo di temperature rigide, dormire sotto le stelle diventa un pericolo potenzialmente mortale. I clochard che scelgono Cesena come punto di riferimento, lo scorso inverno, “alloggiavano” spesso sotto al viadotto Kennedy, un luogo più riparato ma ora chiuso per lavori.

«Si tratta di persone che rifiutano qualsiasi tipo di accesso alle strutture». Le varie vicende vengono monitorate costantemente dagli uffici dell’assessorato alla Persona che fa capo a Carmelina Labruzzo, dove i tecnici seguono le varie situazioni nuove che si presentano. «In questo momento nei due dormitori per senza casa cittadini non risultano esuberi rispetto ai posti disponibili, con persone non accolte. Tutti i servizi di mensa e di lavanderia sono regolarmente aperti, così come i centri diurni, oltre ai ripari per la notte. Ma ci sono persone che non vogliono avere contatti con i servizi che vengo loro messi a disposizione». In questo modo, rischiano di morire di freddo. «Ogni situazione vecchia e nuova in città viene tenuta sotto costante osservazione dagli operatori di strada, che raggiungono queste persone per potare viveri, coperte, materiale per l’igiene personale. Possono soltanto ricordare loro quali siano i servizi aperti in città e a disposizione. Ma non costringere la persona ad accedervi». Uno specchio di nuova povertà che in passato restava più “nascosta alla vista” e invece ora è costantemente visibile e tangibile anche il luoghi molto frequentati durante il giorno, come è appunto la piattaforma della stazione ferroviaria accanto al primo binario.

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