Cesena, schianto sull'Emilia: camionista morto dopo lunga agonia

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Le sue condizioni, dopo che il 27 agosto si era schiantato a Case Missiroli contro un autotreno mentre era alla guida di un camion, erano parse subito disperate. Al termine di poco più di tre settimane di agonia, Pio Del Frate è spirato all’ospedale Bufalini, dove era stato immediatamente ricoverato nel reparto di Rianimazione. Originario di Monte Compatri, nella zona dei castelli romani, viveva da tempo a Rimini e lavorava come camionista per la ditta “Marr”. Aveva 58 anni. A seguito dell’impatto, il suo mezzo pesante si era letteralmente sbriciolato nella zona della cabina, mentre l’altro aveva riportato danni minori. La carcassa dei veicolo che aveva avuto la peggio e i detriti avevano ostruito la carreggiata della via Emilia, su cui stavano viaggiando, con forti ripercussioni sul traffico. La strada era rimasta chiusa per oltre 4 ore, fin dopo le 20, per consentire i soccorsi, i rilievi e la pulizia.

Il disastro si era consumato pochi minuti prima delle ore 16, in una giornata sferzata da un violento temporale. Pio Del Frate era diretto a Rimini e si trovava in un tratto fra due rotonde, a Case Missiroli. Dall’altra parte arrivava un autotreno, guidato dal 53enne Gianni Montacuti. Uno dei due mezzi si era allargato sull’altra corsia e c’era stato uno scontro nella parte frontale-laterale tra gli spigoli dei due veicoli pesanti. Il più grosso aveva finito la sua corsa contro un albero al margine della carreggiata, mentre la parte anteriore di quello di Del Frate era andata completamente distrutta. Alle sue spalle era poi sopraggiunta una Kia, che era andata a sbattere, ma chi era al volante ne era uscito illeso. Entrambi i camionisti erano incastrati nell’abitacolo e da subito la situazione più grave è sembrata quella di Del Frate, completamente schiacciato e con un braccio amputato. I vigili del fuoco arrivati da Cesena e da Cesenatico hanno dovuto impegnarsi a fondo per riuscire ad estrarre i due feriti e consegnarli ai soccorritori del 118, accorsi sul posto con due ambulanze e una automed. Sia Del Frate che Montacuti sono stati portati al Bufalini con il codice di massima gravità. Ma mentre per il secondo i traumi patiti si erano rivelati lievi, tanto che dopo le cure era stato possibile dimetterlo dall’ospedale, le condizioni del 58enne riminese erano gravissime. Ora il suo cuore ha smesso di battere e anche nella sua terra d’origine c’è grande cordoglio. Dal gruppo della Protezione Civile Beta 91, di cui era stato uno dei primi iscritti, lo ricordano come «una persona intraprendente e dinamica, che dava il massimo in quello che faceva».

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