Cesena, quasi un milione di euro di danni al Residence don Baronio

Archivio

Ammontano a quasi un milione di euro (iva compresa) i danni subiti dalla Fondazione Don Baronio nel Residence Don Baronio. Quando il 16 maggio il Savio ha esondato, questa parte di città è stata una delle prime ad allagarsi e il residence, che comprende 31 appartamenti per anziani, un bar, alcuni locali per la fisioterapia, la palestra che era in uso alla Pole Dance Studio, e il ristorante diventato sede delle Cucine popolari, è stata una delle strutture più colpite. Piano interrato e seminterrato sono stati invasi da 2,20 metri di acqua. Si sono completamente allagate le Cucine Popolari e la Pole Dance Studio. Stessa sorte per la zona dei garage dove sono finiti sott’acqua oltre ai beni e ai ricordi degli inquilini, anche impianti elettrici, vani ascensori, pompe per il riscaldamento.

A mollo per giorni

«L’acqua qua è rimasta per giorni - racconta Luca Brasini, direttore della Fondazione Don Baronio, proprietaria dei muri -: ne sono passati almeno una decina prima che la protezione civile la pompasse via e riuscissimo anche solo a vedere quanti danni avevamo subito». Quando è stata tolta l’acqua sul pavimento è rimasto uno strato di fango di quasi un metro: «Sono stati fondamentali le decine di volontari che sono arrivati ad aiutarci - racconta Brasini -. I Vigili del fuoco ci hanno fatto buttare tutto». Era una questione di rischio biologico: «Qui l’acqua non era solo piena di fango e di detriti, ma si è mischiata anche agli oli dei motori degli ascensori».

Il «miracolo» degli elettricisti

Al Residence Don Baronio sono arrivati da un paio di giorni gli operai della Bama. Sono al lavoro e la speranza è quella di riuscire a far partire quanto prima almeno uno dei due ascensori. Al residence Don Baronio vivono 31 anziani in altrettanti appartamenti divisi su 4 piani. La domotica e l’assenza di barriere architettoniche sono il punto di forza della struttura pensata per accogliere persone anziane, non di rado con possibilità di mobilità ridotta. Il 16 maggio li hanno dovuti sfollare di corsa, ma già quattro giorni dopo, il 20 maggio, «grazie a un miracolo fatto dai nostri elettricisti, siamo riusciti a ridare corrente e acqua calda al residence e dare la possibilità agli inquilini di rientrare».

L’odissea degli ascensori

Un rientro che ha comunque richiesto compromessi, compreso quello di aver dovuto fare a meno dell’ascensore, che per chi vive ai piani più alti in caso di problemi di mobilità ha significato trovarsi prigionieri della propria abitazione. Un problema, assicurano il direttore Luca Brasini e Alberto Pracucci, presidente del Cda della Residence Don Baronio srl che gestisce il condominio, di cui sono sempre stati ben consapevoli e per questo hanno sollecitato a più riprese la ditta chiedendo che l’intervento fosse il più tempestivo possibile.

La corsa contro il tempo

«Ho una mail del 29 maggio in cui do l’ok al preventivo - racconta Brasini -, questo significa che a quella data erano già venuti a fare il primo sopralluogo. Sono venuti non appena abbiamo tolto l’acqua». Ed è stata una mossa vincente: in una mail del 14 luglio in cui confermava l’avvio dei lavori dal 19 luglio, la Bama sottolinea come l’approvazione immediata del preventivo sia stata determinante a ridurre i tempi. «Il problema è che sono tantissime le realtà che devono riparare gli ascensori, ma il vero dramma è la mancanza dei pezzi di ricambio sul mercato: troppa domanda tutta in una volta», spiegano Brasini e Pracucci. In questo periodo hanno cercato di fare il possibile per spiegare agli inquilini quello che stava succedendo. Non solo. «Il 7 luglio nonostante le difficoltà di bilancio abbiamo deliberato uno sconto sulle prossime due mensilità di affitto - annuncia Pracucci -. Lo sconto aumenta in base al piano, perché ci rendiamo conto del disagio che hanno vissuto gli inquilini».

Solidarietà

La stima dei danni ammonta a quasi 700mila euro più iva, «e noi l’iva la paghiamo», sottolinea il direttore. La speranza è quella che queste stime si rivelino in eccesso, il timore è che si vada anche oltre questa cifra. Anche l’inverno spaventa: «I danni alle pompe per il riscaldamento sono importanti, ci stiamo lavorando sperando che tutti i pezzi di ricambio che serviranno si riescano a trovare». Ai danni materiali si aggiungono i mancati affitti: «sia alla palestra che alle Cucine popolari li abbiamo immediatamente sospesi», sottolinea Pracucci. Per farcela sarà importante anche la solidarietà. Tante le dimostrazioni di vicinanza e di impegno per sostenerli che stanno arrivando. Tra queste anche quelle della Partita del cuore e della Fondazione Orizzonti.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui