Cesena: puzza dall'azienda e scontro legale sui social network

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Da una parte un gruppo di residenti di Case Missiroli che da anni lamenta di avere la casa invasa dai miasmi di un’azienda che produce e commercializza uova.

Dall’altra un dipendente della stessa azienda che, vistosi messo alla berlina tramite il più noto dei social network, ha aperto un fronte legale: per tutelarsi mettendo sulla piazza virtuale una diffida firmata dal suo avvocato.

Si sta consumando su Facebook, ed in particolar modo sul gruppo “Sei di Case Missiroli se...” una nuova agguerrita puntata di quella che sembra una battaglia annosa. Da una parte ci sono residenti che sostengono che l’aria, attorno casa e nelle vie circostanti, sia (soprattutto in alcuni momenti della giornata e con particolari condizioni meteo) resa irrespirabile dagli odori provenienti dalla azienda Novissime di via Cavecchia.

I residenti hanno, negli ultimi tempi, cercato di coinvolgere Arpae, il Comune (tramite Cesena Segnala) e anche altri enti. Per evidenziare il disagio vissuto che sconfinerebbe, stando alle tesi dei residenti, fino alla perdita di valore dei propri immobili.

Tra gli strumenti di protesta usati c’è stato Facebook. Dove “qualcuno” ultimamente (tra profili di persone esistenti ed alcuni con nickname palesemente fasulli) ha postato il numero di telefono di un responsabile della azienda avicola. Incitando i residenti colpiti dal disagio di tempestarlo di telefonate per segnalare ogni qual volta la puzza in zona si fa sentire.

Stessa cosa (rendere pubblico il numero di cellulare) è stato fatto tramite affissione lungo la frazione di volantini tematici sul problema puzza.

Sul gruppo Fb di Case Missiroli ieri è arrivata una diffida legale.

A presentarla e, soprattutto, renderla leggibile sul social network, è stato lo studio legale Dones-Fabbri.

«Più di un utente appartenente a questo gruppo Facebook ha diffuso il numero di cellulare privato del mio assistito senza alcun suo consenso o autorizzazione.

I messaggi postati avevano la finalità di sollecitare gli altri soggetti iscritti al gruppo Facebook a contattare telefonicamente quello che è il responsabile tecnico ambiente e sicurezza di “Copra Srl”, al fine di lamentarsi di immissioni di odori che si suppone provenienti dall’attività dell’azienda.

Se ciò non bastasse si è venuti conoscenza dell’affissione e diffusione di volantini cartacei sui quali viene riportato il suo numero telefonico privato oltre che il suo nome e cognome. Intendiamo diffidare chiunque dal contattare telefonicamente quel numero privato, e intimiamo a cancellare immediatamente i post che contengono nel loro testo il numero di cellulare del mio assistito.

Inoltre si diffida gli autori della divulgazione e affissione dei volantini a provvedere in via immediata e senza ulteriore indugio al ritiro degli stessi.

Il numero di cellulare, in quanto privato, è un dato sensibile/personale e pubblicarlo su internet, e nel caso specifico su Facebook e comunque divulgarlo pubblicamente (tramite i volantini), configura una condotta penalmente rilevante.

L’omessa cessazione dei comportamenti di cui sopra, non può che aggravare ulteriormente la richiesta di danni del mio assistito che si riserva di assumere gli opportuni provvedimenti ai fini di tutelare per vie legali le proprie ragioni».

Basterà la diffida legale a placare le proteste dei residenti? Difficile poterlo dire. Anzi per ora sembra aver scatenato, sempre sui social, altri commenti non propriamente in difesa dell’azienda e del dipendente. Di certo la questione verrà portata all’attenzione del consiglio di Quartiere.

«Si tratta di una situazione annosa - spiegano alcuni residenti - Che restava di carattere prioritario per questa zona di Cesena anche prima dell’avvento dei social network e dei relativi litigi incontrollabili in rete».

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