Cesena propone area vasta romagnola per promuovere turismo d'arte

Un’area vasta romagnola per lanciare il turismo culturale e d’arte. È il pensiero del sindaco Enzo Lattuca dopo l’inaugurazione della Grande Malatestiana e la “promessa” del presidente regionale Bonaccini di aumentarne la promozione nel mondo. «La Regione ha canali specializzati nella promozione turistica - dice Lattuca - Fermo restando che la Grande Malatestiana è essenzialmente per i cesenati, la parte antica invece è una indubbia attrattiva turistica, anche se per le sue condizioni non è che si possono far entrare grandi folle e ci sono limiti di tutela e di conservazione che dobbiamo osservare scrupolosamente. Però l’Aula del Nuti, i codici originali, il complesso architettonico intatto sono di sicuro richiamo e colpiscono positivamente i visitatori. Quando aggiungeremo il Museo archeologico, piazza Bufalini completata, una rete di servizi per i visitatori che in parte già c’è dalla caffetteria alle visite guidate in varie lingue, si potranno richiamare più turisti».

Magari con anche la futura pinacoteca... «Sarà senz’altro utile, ma per questo tipo di turismo bisogna ragionare su una scala più ampia, con un circuito che comprenda le mostre del San Domenico, con le Fondazioni bancarie che potranno cercare sinergie tra loro. Ma anche guardare a Ravenna, a Rimini, a Pascoli. Le distanze sono minime per i viaggiatori, se poi uno dorme in un posto e fa il tour per visitare gli altri, tutti ne traggono giovamento».

Le presenze turistiche non sono considerate un problema. Cesena nel 2021 ne ha totalizzate poco meno di 137mila, Forlì 180mila, la Riviera tantissime di più (Cesenatico 2,9 milioni). «Da noi e in parte anche a Forlì - ragiona Lattuca - le strutture alberghiere sono molte di meno rispetto alla Riviera. Ma se qualcuno sceglie di venire a vedere i nostri tesori culturali porta un beneficio alla città e alle attività economiche anche se poi va a dormire altrove, perché fuori stagione magari ha più scelta».