Cesena, pochi soldi dal comune e la Giostra perde il contributo

Dietro ciascuna delle innumerevoli voci di spesa che ci sono nelle pieghe dei bilanci comunali, anche quando si parla di somme modeste, possono esserci retroscena che spesso passano sotto silenzio. Non è stato così per 19.000 euro che sono stati messi a disposizione della Giostra dei cavalieri nell’ambito di una variazione di bilancio presentata, discussa e votata due sere fa in Consiglio comunale. Dai banchi del gruppo Cambiamo hanno rivelato che una cifra simile sarebbe potuta arrivare da Roma, ma purtroppo la richiesta di finanziamento attraverso un bando nazionale dedicato alle rievocazioni storiche non è andata a segno. Come ha fatto notare, il consigliere Enrico Castagnoli rimasto fuori dalle manifestazioni ammesse a contributo per appena due punti.
Come mai? Allora la Giostra tra cavalieri in armatura, che si è svolta a Cesena in modo praticamente ininterrotto per quattro secoli, a partire dal 1465, non è così importante quanto ripete Daniele Molinari, presidente dell’associazione che l’ha “riscoperta” e rilanciata? L’analisi dei verbali consultabili sul sito web del Ministero della Cultura raccontano che il motivo dell’esclusione è stato solo uno: la valutazione fatta della sostenibilità economica, che dipende dalla compartecipazione alla spesa di cui i proponenti erano disponibili a farsi carico. Su un progetto presentato che aveva un costo di circa 50.000 euro, il Comune di Cesena aveva previsto di metterne solo 10.000. Ma quella scelta si è tradotta in un punteggio bassissimo assegnato a quel criterio di valutazione, che era uno dei quattro presi in considerazione dalla commissione esaminatrice. Quell’impegno troppo modesto ha fatto scivolare la Giostra cesenate al 150° posto, su 354 richiedenti in tutta Italia. E visto che era disponibili 2 milioni di euro totale e quest’anno le domande sono state un’enormità rispetto al passato, non è bastato per ottenere i fondi.
È un vero peccato anche perché sul punto più importante, cioè “la qualità culturale” della manifestazione, la valutazione era stata eccellente. I 26 punti ricevuti fanno della Giostra di Cesena il 18° evento più importante sui 354 candidati al bando per le rievocazioni storiche. E anche un altro aspetto significativo, le “ricadute sul territorio”, che fanno riferimento in particolare ai benefici attesi in termini di turismo, è stato apprezzato dalla commissione. Più che sufficiente anche il giudizio sulla “valorizzazione del patrimonio culturale”. A fare da zavorra è stata insomma la disponibilità dichiarata dal Comune a coprire con risorse proprie appena un quinto della spesa della manifestazione: si è tramutata in miseri 4 punti attribuibili, su un massimo di 20 assegnabili. Solo 18 dei 354 progetti esaminati ne hanno presi di meno. Il risultato finale è che a quei 19.000 euro stanziati ora con la variazione di bilancio si sarebbe potuta aggiungere una somma presumibilmente attorno a 15.000 euro che il Ministero avrebbe concesso se il Comune non avesse avuto il “braccino corto” in fase di presentazione della domanda.
Alla fine, la Giostra si svolgerà ugualmente, l’11 settembre, grazie allo sforzo fatto dall’associazione privata che la sostiene e che al fondamentale impegno organizzativo gratuito garantito dai suoi volontari si è detta pronta ad aggiungere 10.000 euro. Anzi, l’edizione di quest’anno potrebbe essere memorabile, perché ci si sta prodigando per farla tornare nel luogo dove i cavalieri si sono sfidati per secoli: piazza del Popolo. È la cosa che conta di più, ma per il futuro quanto accaduto deve essere di lezione non solo per le future richieste di risorse pubbliche extracomunali per questa manifestazione, ma anche per altre.