Cesena: Ogunseye sembra Ferrante, giusto un po' più decisivo

Pontedera-Cesena ha ribadito che sbagliando si impara, o come dicevano Tozzo e Lewis: sbagliando si para (poi loro si sono fermati alla fase 1, ma andiamo oltre).
Si diceva del finale di Pontedera: un velo di Nutella su un’ora abbondante di pane duro della C, poi è partito il gioco dei cambi e ha vinto la squadra più forte e profonda. Sono entrati tre ragazzi con gli occhi accesi come Kargbo, Berti e Shpendi ed è arrivato un po’ di colore sul grigio piombo della partita: Kargbo promette tanto da 3 anni ed è ora che inizi a mantenere le promesse. Quanto a Berti, sta risalendo la corrente per cancellare l’etichetta di giovane gestito peggio della storia recente del Cesena. Riassumendo: scampoli da predestinato con Viali, poi la sparizione dai radar, quindi un bizzarro parcheggio in prestito in Primavera a Firenze. Un ragazzo promette bene in C e poi chi lo gestisce lo manda in Primavera, mah. Un po’ come dire: hai talento come cuoco da trattoria, quindi ti mando a fare il cameriere in un ristorante più elegante, un ristorante che per di più ti rispedisce indietro. Troppe volte ci dimentichiamo di essere di fronte a ragazzi di nemmeno 20 anni che non andranno viziati, ma nemmeno trattati da bicchieri di cristallo buttati nel furgone. In tanti a Cesena ricordano la storia di Ivan Piccoli che voleva smettere a 19 anni e per fortuna non ha smesso, il problema è che non conosciamo le storie di tanti altri che invece hanno smesso davvero e chissà cosa potevano diventare. E Shpendi invece? Ha fatto una giocata da grande giocatore: un centravanti che al 96' fa un assist di quel tipo a Kargbo ha una maturità superiore e mette la squadra al primo posto.
Salendo di età, con il 2/2 di reti tra Olbia e Pontedera, Roberto Ogunseye ha segnato gli stessi gol in campionato di Alexis Ferrante, con la differenza che Ferrante quei gol li ha segnati in 35 partite (play-off compresi). Due gol indispensabili che tracciano la differenza tra una partenza faticosa e una partenza terribile. Hai voglia di dire che per il Cesena era solo la seconda giornata: quello di ieri era già un valico fondamentale. Un triste Pontedera-Cesena 1-1 avrebbe elettrificato la palla al centro di martedì sera, così invece Cesena-Ancona è diventata solamente una partita importante e Toscano si è guadagnato un ritorno a casa un po’ più sereno di quello che raccontava Flavio Oreglio, il poeta catartico di Zelig.
«Guarda come ti sei ridotto, ti sei ubriacato di nuovo».
«Ma amore, perché mi dici questo?».
«Perché sono tuo padre, imbecille».