Cesena, nel nome di nonna "Stina": lo storico bar di Case Missiroli si rinnova e diventa "Casadue"

Il bar storico di Case Missiroli, associato a Confcommercio cesenate, si rinnova e domani sabato 1 luglio alle 17, con una festa, inaugura il nuovo corso con il nome di Casadue. I soci titolari sono Giacomo Casadei e la moglie Jessica, la cui nonna Ernesta lo aprì negli anni Cinquanta sulla via Emilia, nel cuore della frazione e in un luogo che resta di alto passaggio.
“Un bar per tutti, di chi è del posto e di chi si sposta - spiega il titolare Giacomo Casadei che dopo avervi lavorato con i suoceri per quindici anni assume le redini di imprenditore - fu chiamato il bar della ‘Stina’, il diminutivo della nonna di mia moglie che è ancora con noi ed è venuta nel bar a vedere l’esito del restyling che le è piaciuto molto. Abbiamo reso gli spazi più confortevoli con un angolo per i divani e un tavolone per le comitive, conferendo al locale un aspetto ancora più intimo e familiare. Abbiamo scelto di chiamarlo Casadue. Passano gli anni ma un buon bar è sempre una sorta di seconda casa delle persone, a cui ci si affeziona ed è un punto di riferimento del quartiere, fungendo da presidio anche sociale. Noi siamo aperti dal lunedì al sabato dal mattino presto alle otto di sera e puntiamo sulle colazioni, gli aperitivi, la qualità, la cortesia, la gentilezza e la qualità del servizio che sono un brand di famiglia e il tratto distintivo di un pubblico esercizio sul mercato ormai da settant’anni di cui la longeva Ernestina rappresenta l’origine. Tradizione e innovazione vanno a braccetto nel nostro bar”.
“Ci sono bar che nel quartiere in cui si inseriscono rappresentano una sorta di icona, un punto fermo - afferma presidente di Confcommercio cesenate Augusto Patrignani - e il bar ‘Casadue’ con quasi 70 anni di storia alle spalle è uno di questi. Auguriamo un grande futuro alla nuova gestione che nella continuità, con il ricambio generazionale concretizzatosi nel segno della continuità, terrà alto il nome di un pubblico esercizio storico in un punto nevralgico del passaggio che consente a tutti di esserne clienti gratificati. Per Confcommercio i bar di quartiere e al servizio della città sono un punto di forza irrinunciabile".