Cesena, morto Roberto Reggiani, anima del panificio Bolognese

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È morto a 56 anni Roberto Reggiani del panificio Bolognese di via Verzaglia, storico forno cittadino. Confartigianato cesenate, a cui il Panificio Bolognese è associato da decenni, in una nota si stringe attorno ai familiari e alla sorelle. Il forno fu aperto nel 1959 in piazza Amendola dal fondatore Gaetano Reggiani, per poi spostarsi nella sede attuale di via Verzaglia. Venne chiamato “Bolognese” perché Gaetano Reggiani, detto il bulgneìs, maestro fornaio, proveniva da Bologna. I suoi titolari figli, Roberto, Manuela e Ombretta, coadiuvati dalla sorella Maria Cristina, hanno appreso l’arte, proseguito la tradizione, sono subentrati e hanno proseguito la tradizione. In seguito sono entrati nel forno anche i nipoti della terza generazione. Il forno è stato convenzionato con il corso di laurea in Scienza e Tecnologie Alimentari dell’Università ed ha ospitato tirocini di laureandi italiani e stranieri.

 “Roberto Reggiani - mette in luce il Gruppo di Presidenza Confartigianato - ha sempre operato con maestria, professionalità, creatività entusiasmo  e una inesauribile passione e in
ambito associativo ha fornito un apporto fondamentale ed è stato protagonista di fortunate esperienze di interazione e sinergia fra panificatori come ad esempio l'associazione 'I forni malatestiani' che ha avuto un ruolo di promozione culturale e gastronomica cittadina con la serie dei dolci Malatestiani, a cominciare dal Malalesta Novello, una sorta di delizie malatestiane cadenzate che ebbe il merito di coniugare cucina, storia, arte e cultura. Reggiani è stato un punto di forza del valore artigiano di prossimità del forno di quartiere ed un innovatore nel settore imprenditoriale partendo sempre dal valore portante della passione  dell'amore per cose ben fatte, a partire dal pane, l'elemento principe e dalla centralità del cliente Il marchio. Resterà nella storia
cittadina come un maestro panificatore anche per il contributo che ha portato all’unione tra cultura locale di alto pregio con riferimento esplicito alla feconda stagione della signoria del Malatesta e la tradizione popolare, con l'obiettivo è di far conoscere i prodotti tipici del territorio, realizzando iniziative ed eventi culturali di natura gastronomica".

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