Cesena, Morrone su Agrilinea: «Soldi ai Comuni entro 20 settembre»

«Entro il 20 settembre arriveranno nelle casse dei Comuni i soldi per l’alluvione». Lo ha affermato il deputato Jacopo Morrone durante il talk show televisivo Agrilinea che si è svolto alla presenza di numerosi sindaci del territorio alluvionato. Per il cesenate erano presenti Enrico Salvi sindaco di Verghereto, Enrico Cangini sindaco di Sarsina e Monica Rossi sindaca di Mercato Saraceno.

«Spendete per ripristinare i danni – ha ribadito Morrone rivolgendosi ai sindaci – perché i fondi ci sono. Il passo successivo sarà rimborsare direttamente i danni subiti dai cittadini. Ovviamente occorrono perizie che attestino la veridicità di quanto sostenuto. Tutto va fatto nella massima serietà».

Verghereto

Salvi ha spiegato davanti alle telecamere di Agrilinea che «occorre cambiare la gestione della montagna perché va evitato lo spopolamento. E noi di Verghereto ci sentiamo fortunati perché abbiamo avuto molti meno danni rispetto ad altri».

Sarsina

«A Sarsina invece è stato un disastro – gli ha fatto eco Cangini – ma vorrei ricordare a tutti che montagna, collina e pianura hanno un rapporto simbiotico: bisogna fare in modo che le zone collinari restino presidiate perché l’abbandono causa disastri».

Mercato Saraceno

Monica Rossi ha ricordato che «i piccoli Comuni non hanno le risorse sufficienti per mantenere la viabilità in ordine neppure nei momenti normali, figuriamoci nell’emergenza. L’aver cancellato le Province ha causato un vuoto sul fronte della cura delle strade provinciali. Mantenere la rete viaria efficiente invece è indispensabile per trattenere gli agricoltori e le imprese, le quali generano lavoro e quindi un circolo virtuoso».

Il ricordo di Biagioni

L’evento si è svolto sulla spiaggia di Lido di Savio, di fianco alla foce del Savio, presso il capanno da pesca della famiglia Bagioni. Durante la serata è stato ricordato l’imprenditore Giovanni Bagioni, morto prematuramente a 54 anni nel 2022 a causa di un male incurabile.

Forlì

Il sindaco di Forlì Gianluca Zattini ha ricordato che «la presenza degli agricoltori è indispensabile per presidiare il territorio, mentre il delegare tutto alle grandi imprese contoterziste a volte causa problemi per una gestione “latifondista” e con poca cura per la regimazione delle acque».

Tredozio

Il sindaco di Tredozio Simona Vietina ha affermato che «nel periodo dell’alluvione, quando il mio Comune è rimasto isolato per 10 giorni senza strade e quindi rifornimenti, ha prevalso la solidarietà e il buon senso e, grazie a quest’ultimo, siamo riusciti a porre rimedio a situazioni drammatiche. Se avessimo provveduto secondo la logica della burocrazia, credo che avremmo avuto conseguenze ben più disastrose».

L’allarme delle imprese

«Il sistema agricolo romagnolo rischia di saltare – ha detto l’imprenditore Giovanni Billi – perché le aziende alluvionate non hanno più modo di fare reddito, ma le cambiali e i mutui chiedono di essere saldati ogni mese».

«Servono cospicui aiuti per il settore - ha sottolineato Silver Giorgini di Orogel - in quanto molti frutteti sono stati danneggiati in maniera irreparabile. Come Orogel abbiamo aiutato i soci colpiti, ma di certo servono interventi strutturali da parte del pubblico».

Andrea Grassi, responsabile tecnico di Apofruit, ha detto: «Occorre dare garanzie per il domani, altrimenti i pochi agricoltori rimasti non inizieranno neppure la ricostruzione».

Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare Nord Italia, ha ricordato: «Veniamo da tre annate di gelate negli ultimi 4 anni. L’alluvione, la grandine e il tornado hanno messo in ginocchio migliaia di aziende. O si interviene sul serio per salvare il settore, o possiamo dire fine al modello romagnolo».

Molto preoccupato anche Stefano Francia (Cia) il quale ha detto che «non è più rimandabile una politica per sostenere gli agricoltori di montagna. Tutto quello che non si cura in collina, prima o poi scende a valle. Gli agricoltori sono soggetti a troppi vincoli spinti da correnti animaliste e ambientaliste estreme». Sulla stessa lunghezza d’onda Nicola Dalmonte (Coldiretti): «Occorre intervenire al più presto altrimenti, con la stagione delle piogge, si rischia di vedere nuove frane perdendo così quanto fatto finora».

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