L’osteria Michiletta riapre giovedì prossimo a pranzo. Nei giorni che precedono, il via vai alla porta dello storico locale è già all’ordine del giorno. Simone Rosetti ha aperto quella che sarà la sua “casa” in anteprima a tanti amici, produttori di vino, colleghi ristoratori, per condividere il progetto e raccogliere critiche e suggerimenti. Ha incassato soprattutto complimenti, perché il locale, che ha conservato l’accogliente struttura storica e i banconi, si è rinfrescato e promette quella contemporaneità intelligente e gustosa che si richiede oggi a un’osteria moderna.
Ritorno a casa
Conosciutissimo in città come titolare della Vineria del Popolo, dopo aver cominciato dalla Ca de bè a Bertinoro, e aver nel frattempo avviato anche altri due locali fra la Romagna e Bologna, a fine anno scorso Rosetti aveva riaperto l’antica Trattoria al Bomba nel sestriere Cannaregio a Venezia, dove ha rinnovato l’idea classica della cichetteria, aggiungendo, un unico grande tavolo conviviale per le cene. L’acquisizione della Michiletta è un ritorno a casa, questa volta per restare: «La società l’ho fatta con la mia compagna Arianna De Sandre, e qui nella mia città vogliamo veder crescere e goderci la nostra piccola». Poi si vedrà, Simone ha 43 anni e le idee non gli mancano certo.
Cantina e riserva
Un grande tavolo ci sarà anche da Michiletta, ma... in cantina. Una sorta di passaggio segreto si apre dal pavimento della seconda sala dell’osteria e introduce a uno spazio che in effetti già esisteva ma che oggi è completamente nuovo. «Tanto tempo prima questo era stato una specie di night, poi una sorta di privé, ora sarà la mia cantina con anche buona parte della mia riserva storica – spiega Simone che, per dire, a tavola è capace anche di servire un rosé spagnolo vendemmia 2019 da lui stesso vendemmiato durante il suo “cammino di Santiago” –. Al centro ci sarà un tavolo per le degustazioni, intorno ci sono le mie bottiglie: circa 1400 etichette che compongono anche la carta dell’osteria».
La cucina
Il menù cambierà ogni settimana, presenterà una dozzina di piatti in tutto fra cui scegliere, senza la rigida impostazione della divisione fra portate. Materie prime del territorio, di terra e anche molto dal vicino mare, stagionalità. In cucina c’è Diletta Zenna, che nasce come pastry chef e ha alle spalle la blasonata esperienza al Lazzaro 1915 di Padova, affiancherà lo chef Alex Romualdi, forte di una lunga militanza a La Frasca di Castrocaro. In carta la tradizione è presente, ma si va oltre. Un esempio: i passatelli sono in brodetto di pesce e crudità, squisiti, l’uovo accompagnato dal carciofo croccante è marinato, il cefalo con aglio nero e salsa di rafano perfettamente bilanciato. Per gli abbinamenti con i calici, affidarsi al padrone di casa è una sicurezza. Lui sarà lì.