Cesena, maturità 2023: lunedì è stato il gran giorno per quasi tutte le scuole

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Per la gran parte delle scuole superiori cesenati è stata la giornata di ieri quella che ha segnato l’inizio delle interrogazioni per l’esame di Stato. Quella orale è infatti l’unica prova che dovranno affrontare dopo la decisione del ministro Valditara di cancellare le altre nei Comuni alluvionati. Alcune commissioni (è il caso di una classe del liceo Monti) hanno cominciato le prove già giovedì scorso, mentre la gran parte delle commissioni ha cominciato ieri.
Nonostante le difficoltà, le modalità cambiate in corsa, le tensioni dei giorni precedenti, per chi varca la porta in uscita la fine della maturità rimane un momento di festa da condividere con amici e parenti. Era il clima che si respirava ieri davanti ai licei Righi e Alpi, dove capannelli di genitori, compagni di classe e amici attendevano gli studenti che uno alla volta uscivano dopo aver sostenuto la prova.

Tra questi ieri c’erano Caterina Pavanello e Bianca Maldini, entrambe studentesse dell’indirizzo tradizionale del liceo Righi. Tutte e due erano soddisfatte della loro prova. «I prof sono tranquilli e fanno il possibile per metterti a tuo agio. Quelli della parte interna della commissione guidano l’andamento della prova e questo aiuta», racconta Pavanello. Il cambio della modalità di esame ha colto tutti di sorpresa: «Si ipotizzava che avremmo avuto la commissione interna, nessuno si aspettava cancellassero le prove scritte», spiega Pavanello. Quella decisione, «per me è stata una tragedia», commenta ora ridendo Bianca Maldini, che sulle prove scritte contava molto: «Io mi sento più libera di esprimermi agli scritti, so che avrei potuto fare molto bene la seconda prova. E poi 60 punti assegnati tutti all’orale… è mancata anche l’opportunità di fare una verifica completa delle competenze».


Quella stessa decisione è arrivata invece come un opportunità inaspettata per Benedetta Sforzini, studentessa del liceo linguistico Alpi: «Io all’orale me la cavo meglio che nelle prove scritte», spiega. Nel loro caso la commissione faceva partire i candidati dall’analisi di un testo di inglese e uno di italiano, per collegare le altre materie. Sforzini è uscita soddisfatta della sua prova.
Soddisfatta anche Lucia Giannini, anche lei studentessa dell’Alpi: «È andata bene e sono contenta di aver finito - commenta sorridente -. Durante l’anno ti mettono ansia, ma poi l’esame non è così difficile e i professori sono tranquilli».

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