Cesena, Malatesta short film festival, al via la settima edizione

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Tutto è pronto per la giornata inaugurale del 7° Malatesta short film festival, la rassegna cesenate di cinema breve di opere internazionali, diretta e ideata da Luca Berardi e Abele Gasparini con associazione Albedo, festival che ha ormai raggiunto una solida forma. Da oggi a lunedì 4 settembre compreso il pubblico può seguire gratuitamente, visionare e votare, una cinquantina di pellicole nelle location dell’edizione 2023: il chiostro di San Francesco (2, 3 e 4 settembre) e, solo per l’inaugurazione di stasera dalle 20.30, la chiesa di San Zenone. Un edificio, questo in via Uberti, a ridosso del corso principale del centro cesenate, che ospita di solito allestimenti e mostre espositive.

In 4 giorni si proiettano 49 film, dai cortissimi di 5 minuti alla mezz’ora, molte le prime, ma anche le opere premiate ai festival; tutte raccontano di conquista di libertà, di trasformazioni dell’ambiente, di arti performative, di «superamento di un proprio limite, di identità e riscatto personale – aggiungono gli organizzatori –. La serata di domenica 3 settembre è riservata in particolare al pubblico sordo o ipoudente con creazione di sottotitoli dei film in concorso ad hoc per sordi, italiani e stranieri».

Il tema dell’apertura del Malatesta short verte su “Memoria libre” ovvero su cinque docufilm che rielaborano ricordi personali e collettivi e concorrono per la categoria best documentary. Corti tutti da vedere, a cominciare dall’anteprima italiana di “Can’t wait for you to come” di Tomaz Grom (2021, Slovenia); ospite in sala il regista che parla del suo lavoro.

In programma pure “Comunisti” di Davide Crudetti, (2022, Italy), “Neighbour Abdi” di Douwe Dijkstra (2022, Netherlands), film vincitore del Pardino d’argento al Locarno film festival 2022.

Segue in anteprima regionale “Brave” di Wilmarc Val (2021, France/Haiti).

L’annuale focus sul cinema di una nazione quest’anno punta sul Brasile con un appuntamento ogni sera. In questo venerdì concorre “Abscesso” di Bianca Latallese (2022, Brazil) in anteprima regionale. Racconta di Joao, giovane abitante della più grande favela di San Paolo, che raccoglie rifiuti in piena pandemia Covid.

L’anteprima del regista di Lubiana, Tomaz Grom (1972), esprime un’idea «sulla linea sottile che separa un home movie da un’espressione artistica». Il filo conduttore è in questo caso la perdita del proprio figlio, rielaborata dal regista in un intreccio struggente che unisce filmini e foto di famiglia, animazioni in stop motion, performance musicali, riflessioni su memoria e amore. «È un corto pervaso da una forte urgenza intima che emoziona senza impietosire».

Tomaz Grom fra l’altro nasce musicista, suona il contrabbasso e compone musica per teatro, danza e film, anche nell’associazione da lui fondata Zavod Sploh.

Gli altri brevi film

In “Comunisti” il regista Davide Crudetti (premio Zavattini 2021) si interroga sul 1991, il suo anno di nascita, lo stesso in cui il Comunismo moriva. È dunque un documentario su di un’eredità politica ed emotiva, su di uno spaesamento storico e personale che fa leva, come il film di Grom, «su di uno scatolone con vhs e foto di famiglia, alla ricerca di sé».

Immagini e foto segnano il metacinema di “Neighbour Abdi”, storia del fuggiasco somalo Abdi, designer di arredo in Olanda. Il vicino di casa, filmaker, ripercorre momenti del doloroso passato del giovane, scovando la leggerezza nel dramma attraverso il cinema.

È un documentario antropologico “Brave”, in prima regionale, sui riti in una comunità haitiana dopo la morte di una sacerdotessa, riti che si tramandano tra generazioni (figli, madri, nonne), in un elogio del matriarcato.

Prestigiosa la giuria con gli esperti Antonio Maraldi, già critico e direttore del Centro Cinema Città di Cesena, come pure Franco Bazzocchi, e poi Matteo Lolletti, regista, sceneggiatore, docente universitario, organizzatore di Meet the docs. Anche il pubblico può votare. Gratuito.

Info: 329 1650824

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