Cesena: "Sos affitti, non è solo per gli studenti"

Archivio

«La protesta degli studenti universitari per il caro affitti è sacrosanta. Ma le risposte estemporanee che abbiamo sentito in questi giorni dimostrano la mancanza di una visione complessiva del problema della casa da parte delle forze politiche». Affitti cari all’università. Il disagio manifestato dagli studenti di tutta Italia, con la nascita di tendopoli di protesta in cui “alloggiano” studenti, e la carenza di abitazioni a prezzo equo, possono diventare un problema anche a Cesena. L’allarme arriva da Edoardo Preger: ex sindaco, architetto ed urbanista, che valuta come le risposte che fino ad ora sono state date al mercato immobiliare tematico siano troppo “datate”. «L’ultima legge organica risale al 1978, poi lo Stato ha deciso che l’abitazione in affitto era un problema residuale, affidandosi solo all’offerta privata, salvo un limitato contributo alle famiglie più in difficoltà, oggi eliminato dal governo. Da allora il problema si è ingigantito e, con le dovute proporzioni, è esploso anche da noi. Alla domanda delle famiglie si è aggiunta quella degli universitari, poi gli affitti brevi, e negli ultimi venti anni l’afflusso degli stranieri, che sono ormai ben più del 10%, contando anche chi è diventato italiano». Nello stesso tempo la crisi ha fermato la costruzione di nuove case... «Gli affitti sono lievitati, le famiglie si sono impoverite e l’aumento delle bollette e l’inflazione hanno dato il colpo di grazia, se è vero che in Italia un quarto degli inquilini oggi non arriva a pagare il canone. Il problema dell’affitto riguarda dunque una pluralità di soggetti, non solo gli studenti, e va affrontato con una strategia coerente e non con risposte improvvisate. Ridurre per esempio la cedolare secca a chi affitta agli studenti o altre forme di agevolazione, penalizzerebbe ancora di più le famiglie, finite ormai in fondo nelle lunghe liste di attesa delle agenzie. L’unica soluzione è allargare l’offerta in tutti i segmenti: l’edilizia pubblica innanzitutto, rimasta ferma a 40 anni fa, che risponde ad appena il 2% delle famiglie a Cesena. E l’edilizia residenziale sociale, di cui il Novello, inspiegabilmente osteggiato in passato, è solo una prima parziale risposta. Oggi le famiglie in affitto da privati sono oltre 6.000, a cui si aggiungono quelle costrette a soluzioni di emergenza nei comuni vicini. Serviranno quindi centinaia di abitazioni in affitto a canone sostenibile per rispondere all’emergenza, da affrontare con un vero “patto per la casa” con i soggetti privati, a cominciare dalle imprese che attraggono mano d’opera. Per rendere efficace il suo piano, il Comune dovrà anche prevedere risorse straordinarie di bilancio, oltre a tutti gli incentivi fiscali, normativi e urbanistici possibili. Per gli universitari occorre invece una offerta dedicata, per non aggravare la concorrenza con le famiglie sul mercato privato. Si potrebbe facilitare la trasformazione di uffici, oggi in crisi, in alloggi per studenti. E realizzare progetti fermi da tempo, come lo studentato sull’area di Credit Agricole nell’ex zuccherificio, anche cogliendo l’opportunità del Pnrr. L’ampliamento dell’offerta nei suoi diversi segmenti, a favore delle famiglie più in difficoltà e degli studenti, è l’unica soluzione per riequilibrare il mercato dell’affitto e per rendere di nuovo attrattiva e accogliente la nostra città».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui