Cesena, l'impegno di Orogel: "Gli aumenti dei costi di produzione non potranno tradursi in aumenti di prezzi"

Archivio

Stare vicino ai contadini e non far mancare il prodotto sul mercato. Sono queste le due priorità che impegnano Orogel in queste giornate post alluvione. «È quello a cui lavoriamo 24 ore al giorno da giorni», racconta Giancarlo Foschi, amministratore delegato di Orogel.


Presto per quantificare

Il cuore di Orogel è a Cesena, ma l’azienda ha ormai una dimensione nazionale con stabilimenti in tutta Italia e agricoltori che conferiscono, per quanto riguarda il territorio, da tutta la Romagna. «L’area colpita è molto vasta e da lunedì ci siamo messi in moto per visitare i produttori e fare una fotografia puntuale dei danni che hanno subito. Alcuni hanno perso tutto, altri andranno incontro a una riduzione importante delle quantità prodotte. Ma per fare una stima dei danni è ancora presto, in diverse zone, specie nel ravennate la situazione è ancora pensante. È cominciata la fase della ricognizione ed è sulla base di questa che definiremo le misure che potremo mettere in campo».


Vicini ai produttori

Quello che è certo è la determinazione ad essere vicini ai produttori, un impegno che in Orogel sentono come un imperativo: «Chi se non noi?» è il commento di Foschi, che sottolinea anche la loro natura di cooperativa. Il ravennate è il territorio più colpito, quello dove i danni sono più estesi, ma non sono da meno il forlivese e il cesenate. «Nel nostro caso poi spesso lavoriamo con produzioni a ciclo breve a cui basta anche solo mezza giornata d’acqua perché si presenti il problema dell’asfissia radicale. L’obiettivo è quello di fare tutto il possibile e non appena le condizioni lo consentiranno riseminare tutto quello che sarà possibile riseminare, ma è un’emergenza ancora in evoluzione che stiamo seguendo giorno per giorno».


Il prodotto

L’altro tema è quello di non far mancare il prodotto al mercato, «Stiamo lavorando a pieno ritmo anche negli stabilimenti fuori dalle zone colpite». I raccolti perduti da questo punto di vista preoccupano ma non dal punto di vista degli approvvigionamenti: «Abbiamo magazzini che coprono fino a 6-7 mesi, questo ci dà il tempo di trovare soluzioni. Ma è probabile che si porrà il problema dell’aumento dei costi di produzione, è fisiologico se vogliamo stare vicino ai nostri produttori. E sono costi che non potranno tradursi in aumenti di prezzi».


Al fianco dei lavoratori

La ricognizione in corso in questi giorni si estende anche ai dipendenti: «Anche in questo stiamo cercando di avere una fotografia dettagliata di quanti hanno subito danni alle loro abitazioni, anche se non dovrebbero essere molti tra i nostri dipendenti, per capire come essere di supporto», conclude Foschi.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui