Cesena: i suoi ex studenti di filosofia ricordano il notaio Giunchi

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Sono passati otto giorni da quando è morto, all’età di 84 anni, Paolo Giunchi, uno dei notai più conosciuti di Cesena. Su richiesta dei suoi cari, non si è voluta dare risonanza a questo lutto prima della sepoltura, avvenuta nei giorni scorsi.

Ma tanti cittadini lo piangono, e non sono solo i suoi cari e i colleghi e i clienti del suo storico studio, in via Martiri della Libertà, all’angolo con via Cesare Battisti, ora gestito da Antonella Odierna.

Prima di riconsegnare il sigillo da notaio, cosa che aveva fatto nel 2012, quando aveva compiuto 75 anni, Giunchi aveva infatti avuto trascorsi brevi ma intensi anche come insegnante dei licei della città. E aveva lasciato il segno, in particolare, al Classico “Monti”, dove aveva saputo appassionare gli allievi alla storia e alla filosofia. In particolare, in questa seconda materia la semina ha dato frutti: due dei suoi ex studenti, Riccardo Caporali e Mario Alai, entrambi classe 1952, sono infatti diventati poi docenti universitari di quella disciplina.

Proprio Caporali ricorda con grande stima quel suo professore, facendo capire che forse, anche se ha poi svolto in modo impeccabile il suo lavoro notarile, l’insegnamento era la sua più grande vocazione. Poi, in linea con una consolidata tradizione tutta italiana, chi ha un padre notaio, come nel suo caso (Ennio Giunchi, famoso in città anche per la sua passione per il collezionismo, tanto che gli è stato intitolato il Circolo Filatelico Numismatico cesenate fondato nel 1956), tende a imboccare una strada professionale tracciata. Ma i ragazzi e le ragazze che nella seconda metà degli anni Sessanta ebbero la fortuna di ascoltare le lezioni di filosofia tenute da Paolo Giunchi ne conservano ricordi entusiasti.

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