Cesena, firme e fiaccolata per salvare i profughi nella foresta

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La comunità cesenate si attiva per provare a infrangere il muro di indifferenza per la tragica sorte di migliaia di profughi provenienti dal Medio Oriente, bloccati da tempo al confine tra Bielorussia e Polonia. Una petizione popolare online lanciata dal basso, un ordine del giorno in arrivo nella prossima seduta del Consiglio comunale e una fiaccolata in piazza che le associazioni stanno provando a organizzare per venerdì 3 dicembre sono tre azioni mese in campo per chiedere corridoi umanitari per quei disperati, rimasti “incastrati” in una gelida foresta, senza potere contare un’adeguata assistenza alimentare e sanitaria.

La petizione dal basso

A fare sentire per primi la loro voce sono stati alcuni cittadini cesenati che lo scorso fine settimana hanno preparato e fatto circolare su change.org un appello rivolto alle autorità dei Paesi coinvolti e all’Unione Europea. In pochi giorni è stato firmato da circa 300 persone e le adesioni proseguono.

Il Consiglio comunale

Contemporaneamente, si è cercato di sensibilizzare le istituzioni locali, contattando dapprima la presidente del Consiglio comunale, Nicoletta Dall’Ara, che si è mostrata sensibile e subito disponibile a coinvolgere i rappresentanti degli elettori. I gruppi di maggioranza stanno preparando una mozione da discutere e mettere ai voti in assise, martedì prossimo, per chiedere che la gente su quella maledetta frontiera non venga lasciata morire. L’auspicio dei cittadini che si sono mobilitati (e che hanno contattato anche i consiglieri regionali del territorio, Lia Montalti e Massimo Bulbi, e gli europarlamentari Elisabetta Gualmini e Sandro Gozi, trovando ascolto da tutti) è che si trovi una convergenza unanime di tutte le forze politiche. In quel contesto potrebbe inoltre maturare l’idea di fare un qualche gesto pubblico di vicinanza simbolico ma tangibile. Un’ipotesi è quella di illuminare di verde la fontana Masini: luci di quel colore vengono infatti accese in queste settimane nelle case di alcuni abitanti che vivono al margine della foresta polacca-bielorussa, come “segnale in codice” per indicare da lontano ai migranti che lì possono trovare cibo, coperte o altri aiuti per la sussistenza.

Associazioni e fiaccolata

Anche il mondo delle associazioni locali non se ne sta con le mani in mano. Il gruppo “Comunità accogliente Cesena” (di cui fanno parte Caritas, Arci solidarietà, associazione Papa Giovanni XXIII, Auser, Cgil, Cisl, Istituto Lugaresi, Misericordia Valle Savio e Spi) sta pensando di organizzare un presidio davanti al palazzo comunale. Una volta ottenute le necessarie autorizzazioni, potrebbe tenersi venerdì 3 dicembre, con ritrovo alle ore 18. Vuole essere una manifestazione di sensibilizzazione e solidarietà aperta a tutti e quindi singoli e altre organizzazioni a cui stanno a cuore i diritti umani sono invitati a unirsi.

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