Cesena, farmacia allagata: rovinata costosissima tecnologia

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Tra le attività più pesantemente colpite dall’alluvione nella zona attorno al fiume Savio c’è la farmacia Lanzoni. Il locale aperto al pubblico, in posizione un po’ rialzata rispetto al Ponte Nuovo e agli argini del fiume Savio, che scorre a pochi metri di distanza, è uscito indenne dal disastro ed è operativo. Ma i due ambienti che si trovano sotto, allo stesso livello di via ex Tiro a Segno, sono stati sommersi dall’esondazione. Si è accumulata acqua fino a 160 centimetri di profondità e per un giorno intero la situazione è rimasta così. Il problema è che lì c’era il “cervellone elettronico” che gestisce il magazzino automatizzato dei farmaci distribuiti alla clientela. È un gioiellino tecnologico, su cui era stato fatto un grosso investimento, ed è finito completamente sott’acqua. Solo l’ispezione dei tecnici potrà chiarire se i danni sono rimediabili, ma la titolare della farmacia è pessimista: era infatti posizionato sul pavimento e quindi è stato completamente sommerso. Le voci che circolano in queste ore è che i danni complessivi potrebbero aggirarsi attorno a 800.000 euro.

Pur consapevole che il colpo subito è pesante e che il servizio offerto non potrà essere ottimale finché non ci si riorganizzerà, il personale della storica farmacia di via Matteotti, presente in città dal 1958, e rimasta a conduzione familiare per tre diverse generazioni, sta reagendo al disastro con grande determinazione e professionalità. «Abbiamo deciso comunque di restare aperti, perché c’è bisogno di noi - dice la titolare Anna Maria Lanzoni - Ci sono persone in terapia e soprattutto ci sono tanti anziani hanno bisogno di avere un punto di riferimento. Faremo del nostro meglio per soddisfare le necessità di tutti».

Il cortile di fianco alla farmacia, situato alcuni metri più sotto, è una distesa di fango e anche ieri si lavorava di buona lena per renderlo accessibile, in modo da consentire l’accesso all’ambulatorio medico che si trova lì. Un altro servizio essenziale che è in fase di ripristino, grazie all’impegno degli operatori sanitari che lavorano lì ma anche all’aiuto disinteressato e generoso di tante persone, inclusi tanti ragazzi e ragazze molto giovani.

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