Cesena, ciclabile Diegaro: il comitato in festa guarda verso Forlì

I lavori per la realizzazione della ciclabile, che permetterà a tutti di muoversi in sicurezza da Diegaro fino al centro della città, sono appena iniziati. E proprio davanti all’inizio del cantiere si è riunito il comitato, che ha festeggiato con un brindisi il sorriso e la meraviglia di chi ha portato avanti questa lotta per anni. Una lotta nata da un’esigenza, come racconta la presidente Emanuela Triolo, evidenziando come la sicurezza negli spostamenti, specialmente quella dei bambini, fosse messa a rischio dalla totale assenza di un percorso protetto che permettesse di muoversi in bicicletta in tranquillità, anche semplicemente nel tragitto per arrivare a scuola. Da quando nel 2014 c’è stata la prima proposta nell’ambito dell’iniziativa comunale “Carta bianca” e nel 2017 si è andato a costituire il comitato vero e proprio, quei bambini ormai sono già diventati grandi. Il progetto infatti ha richiesto diverso tempo per essere ben definito, analizzato e presentato con il supporto necessario. Ma senza dubbio la sua realizzazione sarà utile anche alle generazioni seguenti e a tutto il quartiere. «All’inizio pensavamo di essere soli, che non ci fosse nessuno disposto ad aiutarci», confida Triolo, che spiega poi come il supporto da parte di “Macrolibrarsi” sia riuscito a portare a una costruttività crescente nei rapporti con le diverse istituzioni. Tra queste - fa notare - cui spicca per importanza il Quartiere Oltresavio, con il suo presidente Gianfranco Rossi.
L’impegno del comitato non si esaurisce qui. I lavori sono appena iniziati e quelli per il tratto più pericoloso, secondo le statistiche raccolte dal comitato, sono ancora da assegnare a un’impresa di costruzioni. Inoltre, si parla di collegare al quartiere anche con rete ciclabile di Forlì: in questo modo si potrebbe viaggiare tra le due città senza utilizzare i mezzi pubblici. La comunità del quartiere - è il messaggio di cui continua a farsi interprete il comitato - manterrà sicuramente la propria politica di cittadinanza attiva, di importanza chiave nel rapporto tra cittadino e realtà locali, che deve essere di scambio, e non “a senso unico".