Cesena, «Ci opporremo alla rottamazione delle cartelle esattoriali»

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L’orientamento di Cesena è formalizzare l’opposizione allo stralcio delle cartelle esattoriali previsto dalla legge di bilancio approvata a fine anno e di non aderire quindi al condono: «È una questione di correttezza verso chi ha invece pagato regolarmente».

La misura prevista dal Governo riguarda debiti accertati tra il 2000 e il 2015 di importo inferiore ai 1000 euro e si concretizza in due procedure distinte: «Una il Comune la subisce, nel senso che scatterà in automatico senza lasciare facoltà di scelta agli amministratori - spiega l’assessore al Bilancio del Comune di Cesena Camillo Acerbi - e riguarda la cancellazione delle sanzioni e degli interessi maturati in questi anni di mancati pagamenti. L’altra invece riguarda la cancellazione del debito originario e ai Comuni viene data la possibilità di opporsi, se non lo faranno scatterà la cancellazione».

Si tratta di una facoltà che il Comune di Cesena è intenzionato ad esercitare e in questi giorni ha avviato i lavori di messa a punto della pratica, tra l’altro non semplice, per formalizzare la scelta di opporsi alla cancellazione di quei debiti. A quanto ammontino è difficile saperlo con precisione: «Conosciamo il dato complessivo - spiega Acerbi -: i debiti inferiori ai 1000 euro accertati tra il 2000 e 2015 ammontano a poco meno di 10 milioni di euro, quello che riusciamo solo a stimare è quanto di questa cifra corrisponda al debito originale e quanto invece siano gli interessi e le ulteriori sanzioni maturate negli anni». Trattandosi per lo più di multe, quindi dall’importo originale basso, la stima è che l’ammontare dei debiti iniziali equivalga a circa la metà di quei quasi 10 milioni di euro.

Ma l’importo esatto non impatta sull’orientamento della Giunta, che resta fermo in direzione dell’opposizione: «Non è tanto perché riteniamo di poter recuperare chissà quanto di quei mancati pagamenti, chi sono più di sette anni che non paga probabilmente non lo farà nemmeno ora e quella misura prende in considerazione anche mancati pagamenti che hanno più di vent’anni. Per noi è una questione morale, di correttezza nei confronti di chi invece ha pagato».

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