Cesena: chef stellato, canti e balli per i 60 anni del parroco di San Carlo

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Circa 200 persone per festeggiare i 60 anni di età di don Giovanni Savini, parroco di San Carlo. Una serata in allegria e in amicizia tra canti e balli, frizzi e lazzi, cena con tanto di chef stellato e alla fine addirittura qualche fuoco artificiale.

La serata

L’appuntamento è iniziato con la messa nella chiesa di San Carlo, celebrata da don Giovanni. La serata è proseguita nella vicina area all’aperto della trattoria pizzeria Bella Mia. La festa per il compleanno del parroco è stata trasformata in un evento per tutti i nati nel 1963, neo sessantenni o che stanno per diventarlo. E per questo lo scatenato “donGio” ha chiamato a raccolta i parrocchiani coetanei e i vecchi compagni di classe della sezione N di ragioneria.

La cena

A tavola si è cominciato con affettati e formaggi, per poi passare a mezze penne tiepide con olive, capperi e pomodorini e continuare con il piatto della serata: il risotto preparato dallo chef stellato Enrico Derflingher per la regina Elisabetta d’Inghilterra. Derflingher ha presenziato alla realizzazione del piatto che lo ha reso celebre, guidando una batteria di chef esperti dell’associazione Euro Toques. Il cuoco lombardo, executive chef della famiglia reale britannica dal 1987 al 1990 a Buckingham Palace, ha raccontato dal palco quando lavorava nelle cucine dei reali inglesi e presentò il risotto replicato anche mercoledì sera. Facendo uno strappo al protocollo, la regina volle che lo chef andasse in sala e gli disse che era il risotto più buono che avesse mai mangiato. E gli chiese cosa volesse in regalo. «Potevo chiedere un cavallo o un castello – ha scherzato Derflingher – ma ho chiesto in dono la pentola nella quale avevo cucinato il risotto, con lo stemma della casa reale». La cena di san Carlo si è poi conclusa con una torta realizzata da Guglielmo Giorgi del ristorante Ponte Giorgi.

L’intrattenimento

Non solo cibo, comunque, in una serata scoppiettante. A far da mattatore don Giovanni Savini, che con un cappellino nero con la scritta personalizzata “donGio” regalatogli per l’occasione, sul palco ha fatto un po’ di tutto: chiacchierato con gli ospiti, cantato canzoni di matrice religiosa e di musica leggera, ricordato con un brano musicale il compagno di classe scomparso Paolo Montevecchi, fatto il coro su una canzone a lui dedicata dai parrocchiani, presentato varie esibizioni tra cui quella del comico che ha interpretato il frate di Monte Sasso strappando parecchie risate al pubblico, ballato sulle note di Romagna Mia con la sorella gemella, anche lei festeggiata. E alla fine i fuochi artificiali per una serata davvero di festa.

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