Cesena, cento costruttori di pace alla veglia per l'Ucraina

Oltre cento persone si sono riunite ieri sera sotto le mura del castello di Sorrivoli per una veglia di preghiera e pace per l’Ucraina. “Restiamo umani” era scritto su una grande lenzuolo bianco, a monito di come se si abbandonano solidarietà e fratellanza fra i popoli si lascia spazio a ingiustizie e prepotenze. «Stiamo facendo un semplice gesto, accogliendo l’invito di Papa Francesco, perché la semplicità aiuta ad uscire dalle situazioni più difficili»: queste le parole con cui è iniziato l’incontro solidale. Alcuni bimbi hanno poi letto la poesia di Gianni Rodari che ricorda che «ci sono cose da non fare mai: tra queste la guerra». Dopo la lettura dell’appello in cui Papa Francesco ha chiesto preghiera e digiuno per la pace, don Pasquale ha proposto un brano della liturgia Pasquale che richiama all’unione dei popoli. È stato poi dato spazio a un messaggio di Dmitry Muratov, caporedattore di “Novaya Gazeta” e Premio Nobel per la Pace 2021, che all’inizio dell’invasione ha condannato aspramente l’attacco di Putin all’Ucraina: «Il comandante in capo fa girare tra le mani il “pulsante nucleare” come fosse il portachiavi di un’auto costosa. Il prossimo passo è un attacco atomico? Solo il movimento contro la guerra dei russi può salvare la vita su questo pianeta». Dopo testimonianze di due giovani, Alessandra ed Elena, rispettivamente originarie dell’Ucraina e di Mosca, l’invito finale, sulle note di “Generale”, canzone di De Gregori, è stato a prendere posizione e pensare a come fermare la guerra, costruendo la pace dall’ascolto e del confronto.

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