Cesena, l'editore Il Ponte Vecchio: «Dovrò pagare le tasse sui libri distrutti dall'alluvione»

Di aiuti dallo Stato fin qui non ne ha visti. «E da questo Governo non mi aspettavo nulla di diverso», sottolinea Marzio Casalini fondatore della società editrice il Ponte Vecchio. Ma ora al danno si aggiunge l’ennesima beffa. «Ho scoperto che nel 2024 dovrò pagare le tasse sui libri andati distrutti». Il motivo? «Stando alla circolare dell’Agenzia delle Entrate – spiega –, avrei dovuto fare denuncia entro 30 giorni dall’alluvione, quindi dal 16 maggio. Andrò a farla così come avevo già fatto per i libri contabili, ma stando alle regole attuali io dovrò pagare come se nel 2023 non fosse successo nulla, come se il magazzino andato completamente allagato fosse ancora intatto e i libri intonsi».
Lo sfogo sui social
Quando ha scoperto come rischiano di andare le cose, Casalini ha affidato alla sua pagina Facebook un duro sfogo: «Ho sempre pagato le tasse regolarmente, ho sempre denunciato tutto e, senza trovare scuse, ho sempre pagato regolarmente (cosa che continuo a fare anche in questa situazione) i fornitori – si legge nel post –. Mi arriva addosso l’alluvione che manda a ramengo tutto il magazzino del Ponte Vecchio costringendomi a un notevole sforzo economico per ripristinarlo e ridare un senso al mio essere editore e questo Governo di inetti e incapaci, oltre a non pensarci manco di sbriscio a dare una mano, arriva addirittura a pretendere che nel 2024 paghi le tasse sui libri che sono andati distrutti. Mi spiace dirlo, ma da non evasore convinto comincio a capire chi ci prova anche perché armato di signori avvocati sovente la fa franca. Comunque anche a fronte di questo schifo vedrò di tener duro, se non altro per non dare soddisfazione alla destra cesenate».
«Dovremo uscirne da soli»
«Non mi aspetto niente da questo Esecutivo, sono sempre stato convinto che da questa situazione alla fine dovremo uscirne da soli», ma questa, aggiunge spiegando le ragioni di quello sfogo, sa di ingiustizia: «Che quest’anno avrei dovuto pagare le tasse sull’anno precedente lo sapevo. Dopo l’alluvione ci siamo rimessi in moto per ripartire: abbiamo pulito, abbiamo investito per rifare il un po’ alla volta il magazzino che era andato distrutto. Abbiamo deciso di aiutarci da soli, facendo il nostro lavoro ed è con questo spirito che abbiamo pubblicato “Nel Fango”, il libro con le foto di Gianmaria Zanotti, che per fortuna sta andando molto bene. Ma sinceramente quei 20-25mila euro di tasse sui libri del magazzino andati distrutti ero convinto che me li sarei potuto risparmiare l’anno prossimo. Invece pare non sarà così. A volte mi deprimo, mi arrabbio, ma alla fine mi rimetto a lavorare. Ce la faremo, pagheremo tutto anche questa volta, ma davvero mi fa rabbia perché nonostante sia un convinto non evasore mi verrebbe davvero voglia di non pagare le tasse e mi dispiace anche aver buttato via i libri distrutti. Avrei dovuto portarli con fango e tutto all’Agenzia delle Entrate».


