Cesena, casa popolare abusivamente occupata: assolti marito e moglie

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Assolti dall’accusa di occupazione abusiva di una casa popolare, che in quel momento storico era sfitta attendendo di poter essere assegnata ad una famiglia bisognosa.
Lui è stato prosciolto perché “il fatto non costituisce reato”. Lei invece con la formula “perché il fatto non sussiste”.
Sono marito e moglie ed hanno combattuto per anni una battaglia per l’assegnazione di una casa popolare. Ritenendo di averne diritto a dispetto di una graduatoria che li vedeva non in posizione tale da potervi accedere subito a quella casa.
In tanti ricordano i lunghi periodi in cui, per protesta, G.P. aveva dormito sotto al loggiato comunale. Accampandosi anche in ore diurne davanti all’ingresso chiuso del municipio. E come assieme alla moglie A.R. spesso salissero “in visita” agli uffici comunali per reclamare con forza che gli venisse riconosciuto quel diritto che, formalmente, non avevano.
Nell’aprile del 2020 la coppia fu protagonista di un gesto eclatante finito ieri per la sentenza nell’aula del giudice Sonia Serafini. L’occupazione di una casa Acer in quel momento sfitta in viale Oberdan. Furono sgomberati dall’intervento della polizia locale. La coppia era alla sbarra per occupazione abusiva dell’immobile comunale ed erano difesi dagli avvocati Raffaele Pacifico e Francesca Battistini. Hanno testimoniato raccontando come la donna non fosse mai entrata in quella casa. Cosa che invece aveva fatto l’uomo per una decina di giorni. Facendo delle migliorie ai luoghi ed all’unico scopo di curarsi meglio dal diabete che lo attanaglia. Poi riconsegnò alla polizia locale le chiavi dell’appartamento. Di qui la decisione del giudice di assolvere tutti e due.

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