Cesena, "Black Friday": sconti con rovescio della medaglia
È tempo di “Black Friday”, la corsa allo shopping a prezzi super convenienti che è stata importata dagli Stati Uniti, e diversi commercianti cesenati si metteranno in scia a «un’iniziativa ormai nelle corde anche dei consumatori del territorio», come fa notare Augusto Patrignani, presidente di Confcommercio. Ma Graziano Gozi, direttore di Confesercenti Ravenna Cesena, invita a vedere il rovescio della medaglia di quello sconto “a spot” fatto in questo periodo dell’anno. E nei piccoli punti vendita del centro e dei borghi nota una controtendenza rispetto alla crescente adesione al “Black Friday” che era stata palpabile negli ultimi anni. Questo appuntamento - sostiene - «è diventato forse un po’ invadente. Collocandosi a ridosso delle festività natalizie, rischia di inquinare le vendite in quel periodo. Col rischio di schiacciare quelle che dovrebbero essere settimane di forti acquisti tra il “Black Friday” e i saldi di inizio anno. Se ci sono sconti sia prima che dopo i giorni attorno all’8 dicembre, che sono di solito quelli in cui c’è il boom di compere per il Natale, i commercianti rischiano perdere ogni occasioni di fare vendite consistenti a prezzo pieno. È anche una contraddizione con la regola che ci si è dati di sospendere le vendite promozionali nel mese prima dei saldi». Il risultato è che, «mentre la gdo e le catene continuano a spingere forte sul “Black Friday”, le altre attività stanno facendo un passo indietro». Questo - prosegue Gozi - vale soprattutto per «i piccoli negozianti del settore non alimentare, che sono quelli che stanno continuando a soffrire pesantemente la crisi, mentre il comparto alimentare regge meglio».
L’analisi di Patrignani, di Confcommercio, parte invece da un esame crudo della realtà: i commercianti devono fare i conti con le solite difficoltà, anzi acuite dalla situazione di «incertezza geopolitica che frena gli acquisti», perché «la gente sta alla finestra, tenendo il freno tirato: eccezione per i beni di prima necessità, limita gli altri consumi». Anche perché «i salari sono fermi e vengono erosi dall’inflazione e le bollette alle stelle preoccupano». Quindi - fa notare Patrignani - «è bene cogliere sempre ogni occasione per provare a vendere qualcosa» e per questo tanti commercianti non si lasceranno sfuggire questa «bella possibilità per promuoversi in modo un po’ aggressivo sul mercato» e incassare qualcosa.